Ministro degli Esteri palestinese denuncia le esecuzioni israeliane e chiede indagine internazionale

460_0___10000000_0_0_0_0_0_killed2hebronlmemc. Il ministro degli Esteri palestinese ha rilasciato una dichiarazione, sabato scorso, condannando pesantemente le quotidiane “violazioni e crimini israeliani, perpetrati da soldati e coloni paramilitari” in diverse parti della Palestina occupata, e ha richiesto che venga aperta un’indagine internazionale sull’escalation in corso.
Ha affermato che l’aumento dei crimini e delle violazioni israeliane sono un risultato diretto della decisione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del suo governo, di approvare l’uso di munizioni letali, specialmente quelle sparate da cecchini, contro i manifestanti palestinesi.
“Le politiche razziste israeliane hanno portato alla morte di decine di palestinesi, e sono diventate chiare con l’esecuzione di Fadel al-Qawasmi, 18 anni”, ha affermato il ministro. “I video di sorveglianza hanno provato che lui è stato ucciso a sangue freddo, e che i soldati e i coloni paramilitari hanno cooperato per giustificare i loro crimini, e hanno cercato di dipingere l’omicidio come un atto di legittima difesa.
“I crimini, le menzogne e le falsificazioni provano il pericoloso livello di immoralità, estremismo e razzismo tra soldati e coloni”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.
“Certi crimini sono appoggiati e incoraggiati dal comando ufficiale politico israeliano”.
Ha dichiarato che l’Autorità Palestinese avrebbe continuato a documentare i crimini israeliani per esporre Tel Aviv al mondo intero, e che avrebbe sottoposto i documenti alla Corte Criminale Internazionale (CCI) e a tribunali di diversi Paesi. 
Il Ministro ha anche ribadito che i palestinesi hanno bisogno di una protezione internazionale, della formazione di un comitato internazionale per investigare i crimini e le violazioni israeliane, e di dare la responsabilità delle proprie azione ai colpevoli. 
Traduzione di F.H.L.