I morti di Gaza e il doppio standard dei media italiani

Di Patrizia Cecconi. La morte è la normale conclusione della vita, e lo sa bene l’agenzia di stampa ANSA quando si tratta di morti palestinesi. Infatti,  se vengono uccisi 5 palestinesi di Gaza (saliti ora a 8) dall’esercito israeliano che assedia la Striscia, l’ANSA, come altri media, usa il neutralissimo verbo “morire” piuttosto che il più corretto e veritiero verbo “uccidere”, adatto al caso specifico.

Piccole cose, direbbe qualcuno, come ad esempio i tanti normalizzatori che indossano l’abito  dei pacifisti e  che, pur di difendere l’indifendibile Israele, attribuiscono alla dirigenza di Hamas (quindi a Gaza tout  court) le più becere, malevole e, ovviamente terroristiche intenzioni. Se poi c’è di mezzo la Jihad islamica sparisce il benché minimo dubbio che Israele, a scatola chiusa, abbia ragione di uccidere e non importa come, dove e quando. In questo caso lo ha fatto usando ARMI CHIMICHE. Gli 8 morti e la decina di feriti sono stati bombardati con gas tossico lanciato nel tunnel in cui si trovavano. Un tunnel sì, l’unica possibilità per tentare di uscire dall’assedio criminale con cui  Israele da oltre dieci anni circonda la striscia di Gaza.

Non c’è bisogno di condividere il pensiero politico e religioso di Hamas, né tantomeno della Jihad islamica, per dichiarare che  quasi due milioni di persone stiano sotto assedio e condannare l’assediante. Né ci vorrebbe molto, se non un pizzico di onestà intellettuale per capire le ragioni di chi a questo assedio tenta di opporsi.

Ma leggendo l’agenzia ANSA e i pochi articoli in proposito, si “scopre” che il tunnel usciva niente poco di meno che in Israele, cosa che induce il lettore a dire a bè, allora l’esercito assediante aveva ragione e i palestinesi sono morti perché se la sono cercata.

Se non fosse terribilmente tragico e vergognosamente scandaloso, ci sarebbe da ridere nel leggere che il tunnel assaltato dall’esercito israeliano  “usciva in Israele”. Ma va? Gaza è ASSEDIATA da Israele che l’ha chiusa con muri e fili elettrificati e, inoltre, ne vieta l’accesso via mare e via cielo.