Nablus, scontri tra la sicurezza palestinese e i cittadini sulle bollette dell’energia elettrica

Nablus – Ma’an. Martedì sera 1° gennaio, manifestanti si sono scontrati con le forze di sicurezza palestinesi nella città di Nablus, in Cisgiordania, durante una protesta contro un recente accordo per porre fine all’esenzione dei costi dell’energia elettrica per i profughi.

Circa 200 palestinesi si sono riuniti al bivio Shuhada e hanno bruciato pneumatici, richiamando sul posto decine di agenti della sicurezza e una squadra antincendio. I manifestanti hanno chiesto che l’accordo per la clausola della cancellazione del debito sia applicata anche ai non-rifugiati. Hanno lanciato pietre e bottiglie di vetro contro le forze di sicurezza, e più di 20 ufficiali sono stati moderatamente feriti, secondo quanto hanno riportato i funzionari della Mezzaluna Rossa.

Il governatore di Nablus, Jibrin al-Bakri, ha avvertito che, mentre egli sostiene le proteste pacifiche, ogni manifestante che distrugga le proprietà pubbliche e private sarà invece chiamato a risponderne.

L’accordo per l’energia elettrica, firmato dal premier dell’Anp, Salam Fayyad, domenica 30 dicembre, pone fine all’esenzione, per i rifugiati, dei costi dell’energia elettrica, ma cancella tutto il loro debito ancora in essere.

L’opposizione all’interno del comitato popolare di Nablus insiste sul fatto che i rifugiati non dovrebbero essere costretti a pagare bollette e chiede inoltre che anche ai non-profughi venga cancellato il debito.

Martedì scorso, i comitati popolari dei campi profughi di Nablus hanno invitato il governo palestinese a essere giusto e a sostenere tutte le classi del popolo palestinese.

Nel frattempo, Fatah a Nablus ha chiesto alla North Electric Company di congelare tutti i debiti. Mahmud Ishtayeh, Segretario di Fatah nel distretto di Nablus, ha esortato l’azienda fornitrice a congelare tutti i debiti e le multe per i ritardi nei pagamenti contratte prima della fine del 2012, fino a quando sarà raggiunto un accordo con l’Anp.

Ishtayeh ha affermato che si deve prendere in considerazione la difficile situazione che stanno attraversando i palestinesi e sostenere la loro fermezza. D’altra parte, si dovrebbe prestare attenzione all’importanza di rafforzare le capacità delle società elettriche.

Le società elettriche palestinesi hanno detto che il divario nei pagamenti da parte dei rifugiati è una delle ragioni principali dell’accumularsi dei loro debiti. In estate, i funzionari palestinesi hanno dichiarato che Israele aveva minacciato di tagliare l’energia per il mancato pagamento dei debiti, per un totale di circa $ 100 milioni al netto delle imposte.