Noi diciamo no al linciaggio politico contro Diliberto e il suo partito.

Noi diciamo no al linciaggio politico contro Diliberto e il suo partito. 

Come associazioni, come democratici e come individui del variegato popolo della sinistra, riteniamo indecente e inaccettabile il vero e proprio linciaggio politico e mediatico di cui sono nuovamente oggetto Oliviero Diliberto e il partito dei Comunisti Italiani a seguito della manifestazione per la Palestina di sabato 18 novembre a Roma. 

Non è la prima volta in questi anni che un partito presente con convinzione a tutte le manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese, sia oggetto di attacchi e intimidazioni contro i suoi dirigenti. Riteniamo che a questi attacchi non siano estranee le parole pronunciate recentemente dall’ambasciatore statunitense né le ripetute pressioni dell’ambasciata israeliana in Italia. 

Restiamo invece esterrefatti e indignati di fronte alla dimensione sostanzialmente bipartizan del linciaggio politico contro Oliviero Diliberto e il suo partito.  In questi attacchi diventa fin troppo evidente la strumentalizzazione a fini interni alla coalizione di governo e alla sinistrofobia che ispira profondamente i partiti della destra italiana oggi all’opposizione. 

Le posizioni del PdCI e di Oliviero Diliberto sulla Palestina sono in parte coincidenti e in parte divergenti dalle piattaforme delle manifestazioni a sostegno del popolo palestinese di questi anni e di quella di sabato 18 novembre. Ma ciò non ne ha mai impedito la partecipazione a queste manifestazioni,  ad un’azione politica pubblica e coerente per una pace in Medio Oriente fondata sulla giustizia, all’assunzione di responsabilità nell’interlocuzione con tutti i soggetti in campo a livello italiano e internazionale. 

La gran parte di noi non sono iscritti, né simpatizzanti, né elettori del Partito dei Comunisti Italiani, ma riteniamo doveroso politicamente e moralmente – come democratici e come soggettività della sinistra e dei movimenti – esprimere in queste ore la nostra solidarietà con il suo segretario Diliberto e lanciare un allarme niente affatto formale sulla pericolosa involuzione della libertà di espressione e sul crescente militarismo che sta impregnando la cultura e la politica nel nostro paese.

 

primi firmatari:

Shokri Hroub (Unione Democratica Arabo Palestinese); Associazione Sardegna Palestina; Bassam Saleh (Comitato con la Palestina nel cuore); Stefano Chiarini (Il Manifesto); Giulietto Chiesa (parlamentare europeo); Alessandra Riccio (condirettrice della rivista Latinoamerica); Manlio Dinucci (saggista); Domenico Losurdo (docente università di Urbino); Luciano Vasapollo (docente università la Sapienza, Roma); Ornella Sangiovanni ( operatrice di Un Ponte per…) ;Marco Benevento (delegato FIOM, Comitato con la Palestina nel cuore); Mariano Mingarelli (Associazione di amicizia Italo Palestinese, Firenze); Sergio Cararo (direttore di Contropiano, mediattivista Forum Palestina); Emidia Papi (esecutivo nazionale RdB/CUB); Stefania Limiti (giornalista, scrittrice); Doriana Goracci (Viterbo); Alberto Gabriele (economista); Faris Jamal. e Muna Jamal.; Marco Santopadre (direttore di Radio Città Aperta); Gualtiero Crovesio (membro Coordinamento prov. Giovani Comunisti/e – Torino); Mario Baldassarri (Roma); Franco Ragusa (coordinatore www.riforme.net) ; Mimmo Provenzano (Rete dei Comunisti); Mauro Gemma (Comitato Politico Federale PRC di Torino); Barbara Gagliardi (Pistoia); Oriana Baldasso; Rita Martufi (ricercatrice Cestes); Alessandro De Meo (operatore di Un Ponte per…); Leonhard Schaefer (Firenze); Angela Lano, direttrice Agenzia Stampa www.infopal.it.

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