Nuove minacce a Gerusalemme Est: al via i lavori per una ‘super-colonia’.

Press Tv. La Commissione islamico-cristiana a sostegno di Gerusalemme e dei luoghi sacri ha reso noto che Israele ha approvato i piani per la costruzione di un nuovo insediamento nei dintorni della città; lo riferisce il giornale saudita in lingua inglese Arab news sul suo sito web. 

Hasan Khatir, segretario generale della Commissione, ha infatti rivelato che le autorità israeliane hanno dato il nulla osta alla costruzione del nuovo insediamento di Givat Yael durante una conferenza stampa tenutasi ieri a Ramallah.

Il complesso, che si estenderà su una superficie di 741 acri nel territorio del villaggio cisgiordano di Walaja, includerà 12.000 unità edilizie, fornendo alloggio a 40.000 coloni israeliani.

Il nuovo progetto – uno dei più imponenti al di fuori dei confini municipali della città contesa – ha sollevato preoccupazioni riguardo a possibili tentativi israeliani di costruire una “Grande Gerusalemme”.

Il nuovo progetto israeliano porrà le basi “per l'appropriazione delle terre tra Gerusalemme e la colonia di Gush Etzion”, avverte Khatir, che descrive il progetto come “uno sviluppo pericoloso verso la costruzione d'insediamenti e l'ebraicizzazione di al-Quds” (Ma'an news agency).

Le autorità israeliane, in precedenza, avevano respinto i piani edilizi degli abitanti di Walaja, e avevano anzi deciso di demolire 90 delle loro case, considerate abusive.

L'approvazione del progetto della “super-colonia” è arrivata nonostante gli avvertimenti Usa rivolti sia agli israeliani che ai palestinesi, ai quali si raccomandava di evitare qualsiasi provocazione minasse le trattative indirette in corso tra le parti avverse.

In aggiunta, il ministro israeliano della Sicurezza pubblica Yitzhak Aharonovitch ha annunciato ieri il prossimo abbattimento di alcune case palestinesi a Gerusalemme est.

Secondo il ministro, gli ordini di demolizione erano stati rinviati alla luce degli sforzi degli Stati Uniti, che cercavano di assicurare la ripresa del cosiddetto processo di pace.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.