Rassegna stampa del 10 e 11 maggio.

Rassegna stampa del 10 e 11 maggio.

A cura di Chiara Purgato.

http://www.cipmo.org/lenya/cipmo/live/index.html

09-05-2010

Delegazione israelo-palestinese dello Euro-Mediterranean Human Rights Network a Roma

 

Tra lunedi 10 e mercoledi 12 maggio pp.vv. una delegazione del Network Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani (www.euromedrights.org) si troverà a Roma per incontrare i rappresentanti della società civile e delle istituzioni italiane. Raro esempio di proficua e continuativa collaborazione tra la società civile israeliana e quella palestinese, la delegazione affornterà il tema dei diritti umani in Israele/Palestina per sostenere con forza il messaggio che solo attraverso il rispetto e la promozione dei diritti umani è possibile costruire una pace duratura. 

Nel quadro di tale missione a Roma, la delegazione, composta da rappresentanti di Al-Haq (Ramalla –Tpo),  Arab Association for Human Rights (Nazareth, Israele), Palestinian Center for Human Rights (Gaza, TPo) e Public Committee Against Torture in Israel (Gerusalemme Ovest, Israele), sarà ricevuta dalla Presidenza del Consiglio, (lunedì, ore 10.00), dalla  Presidenza della Repubblica (lunedi, ore 11.30), dall’Istituto Affari Internazionali, (lunedì, ore 17.00), dal Comitato diritti dell'uomo della Camera (martedi 11, ore 12.00) e dalla Commissione straordinaria per i diritti umani del Senato (martedì, ore 14.00). In collaborazione con Action for Peace e Associazione per la Pace è stato inoltre organizzato un incontro con rappresentanti della società civile per martedi 11, ore 17.30.
A fine missione è previsto un incontro con i media (mercoledì 12, ore 12.30) presso la sede del Partito Democratico, via S. Andrea delle Fratte, 16 .

 

 

http://www.peacelink.it/palestina/index.html

Diritto allo studio in Palestina. In Italia arriva Omar Barghouti

Il tour dell'attivista palestinese per capire l'intreccio tra ricerca università e occupazione israeliana

Settimana di iniziative dedicate al diritto all'istruzione in Israele e Palestina: dall'11 al 16 maggio sarà infatti in Italia Omar Barghouti, ricercatore indipendente palestinese, opinionista e attivista dei diritti umani, tra i membri fondatori della Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (Pacbi) e della Campagna della Società Civile Palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (Bds) contro Israele. 
 
L'occasione è la pubblicazione in Italia del volume 
Pianificare l’oppressione. Le complicità dell’accademia israeliana, (Edizioni Seb, Torino), a cura di Enrico Bartolomei, Nicola Perugini, Carlo Tagliacozzo, e con la collaborazione di Ada Cinato. Un testo che raccoglie saggi di Omar Barghouti, Riham Barghouti, John Dugard, Uri Yacobi Keller, Tania Reinhart, Massimo Zucchetti.

Il tour di Omar Barghouti toccherà diverse città italiane, grazie alla collaborazione di varie reti e associazioni, in particolare Rete Radié Resch che ha invitato Barghouti alla sua assemblea nazionale. L'11 maggio Barghouti sarà a Roma presso la Comunità cristiana di Base di S. Paolo, Via Ostiense 152, con interventi di Richard Ambrosini (università Roma Tre) e Enrico Bartolomei (università di Macerata). Il 12 sarà la volta di Firenze e Siena, con relazioni di Ivana Acocella e Angelo Baracca (università di Firenze), di Martina Pignatti Morano (università di Pisa), Gabriele Usberti e Massimo D’Antoni dell'ateneo senese.
 
Il 13 maggio sono previsti due incontri presso l'università di Milano e in serata a Torino. Venerdì 14 sarà invece la volta di Bologna, con un incontro presso il Cnr e nella Facoltà di Lettere e Filosofia. In serata si terrà una tavola rotonda a Ravenna. Sabato 15 e domenica 16 maggio Omar Barghouti parteciperà all'assemblea nazionale dell'associazione Rete Radié Resh a Rimini, sul tema “Nuove speranze in una economia di crisi. Esperienze di buon vivere, resistere e costruire il cambiamento”. Un programma dettagliato delle iniziative può essere consultato sul sito della Campagna italiana per il diritto allo studio in Palestina (http://dirittostudiopalestina.wordpress.com), lanciata il 5 marzo e a cui finora hanno aderito 281 docenti e ricercatori del nostro paese.

 

http://www.osservatorioiraq.it/index.php

Gaza, rischio malformazioni a causa delle nuove armi israeliane

Le conseguenze delle offensive militari israeliane nella striscia di Gaza si faranno sentire anche negli anni a venire, attraverso malattie e malformazioni.

A rivelarlo è una ricerca coordinata dal New Weapons Research Group (Nwrg), una commissione indipendente di scienziati ed esperti con sede in Italia, che ha studiato l'impiego di armi non convenzionali all’interno nell’enclave palestinese durante gli attacchi del 2006 e del 2009.

L’indagine – che ha messo a confronto il contenuto di 32 elementi rilevati dalle biopsie attraverso analisi di spettrometria di massa effettuate presso La Sapienza di Roma, l'Università di Chalmer in Svezia e l'Università di Beirut in Libano – ha rivelato la presenza nei tessuti delle persone ferite di metalli tossici e di sostanze carcinogene, ossia in grado di provocare mutazioni genetiche. 

Le ferite in questione sono state provocate da armi che non hanno lasciato schegge o frammenti nel corpo delle persone colpite.

A detta dell’Nwrg, questa particolarità sarebbe legata all'impiego di armi sperimentali sconosciute, i cui effetti sono ancora da accertare completamente. 

 

http://www.rinascita.eu/index.php

Palestina: via libera ai negoziati ed è già polemica

 

 

 

Come da programma domenica 9 maggio il capo negoziatore dell’Autorità nazionale palestinese, Saeb Erekat, ha dato il via libera alla ripresa dei negoziati indiretti con Israele. Un annuncio arrivato al termine di un breve incontro fra l’inviato Usa per il vicino oriente George Mitchell e il presidente dell’Anp, Mahmud Abbas, nel quale il leader palestinese ha riportato all’emissario della Casa Bianca anche il parere positivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina. Alla comunicazione di Erekat, come era prevedibile, hanno fatto seguito le reazioni dei leader di Hamas, movimento islamico che controlla la Striscia di Gaza volutamente escluso dalle trattative. Il leader politico del gruppo in esilio a Damasco, Khaled Meshaal, ha parlato di un vero e proprio “crimine perpetrato dall’Anp” che tuttavia “non sarà vincolante per buona parte del popolo palestinese”
Mentre dall’enclave palestinese il portavoce del governo della Striscia, Fawzi Barhum, ha prima definito la ripresa dei colloqui “un passo catastrofico per i palestinesi che sarà certamente sfruttato dell’occupante” e poi ha accusato il presidente Usa Barack Obama di non essere riuscito ad imporre agli israeliani un congelamento “totale ed incondizionato” degli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Immediata la replica dell’ufficio del primo ministro di Tel Aviv Benjamin Netanyahu, il quale attraverso il suo portavoce ha voluto precisare che “la costruzione e la pianificazione nella Città Santa proseguiranno come da prassi, esattamente come è avvenuto sotto tutti i governi israeliani nel corso degli ultimi 43 anni”.
A quanto pare, però, tutt’altra cosa era stata assicurata dalla Casa Bianca ai vertici palestinesi che ieri sono insorti chiedendo agli Usa un intervento immediato a riguardo.
Secondo indiscrezioni, infatti, l’amministrazione statunitense aveva promesso all’Anp la sospensione per almeno due anni del progetto di costruzioni di 1600 appartamenti ebraici a Gerusalemme est, lo stesso che nel marzo scorso aveva bloccato sul nascere l’inizio dei negoziati indiretti. Per il presidente Abbas si tratta di una palese “violazione delle garanzie” offertegli da Washington e ha invitato dunque gli Stati Uniti a reagire a questa nuova provocazione. E pensare che la Casa Bianca, in concomitanza con l’annuncio della ripresa dei negoziati indiretti, si era presa la briga di rivolgere a entrambe le parti un monito a non intraprendere azioni che potrebbero mettere a rischio il clima di fiducia che si è venuto a creare. A nemmeno 24 ore di distanza, invece, Tel Aviv ne combina un’altra delle sue rianimando la polemica. Chissà se anche questa volta Obama girerà la testa dall’altra facendo finta di non vedere o prenderà finalmente atto che i tanto cari alleati non vogliono alcuna pace. A conferma di questa ultima affermazione possiamo riportare l’iniziativa di un parlamentare israeliano membro del partito estremista dell’Unione nazionale, Aryeh Eldad, resa nota ieri dall’agenzia Infopal. Questo politico sionista, dalle doti evidentemente indiscutibili, ha presentato alla Knesset una proposta che prevede la realizzazione di uno Stato palestinese in Giordania e la conseguente estensione del territorio israeliano ai territori occupati, a Gaza e a tutta la Cisgiordania. Dopo l’occupazione anche la deportazione, questa sì che è pace.

 

 

http://www.peacelink.it/paxchristi/index.html

11 maggio 2010

ore 17:30 (Durata: 2ore)

ROMA ()

Presso la Sede della CGIL Nazionale – Corso d’Italia 25, ROMA

LE RESPONSABILITÀ E IL RUOLO DELL’UE NEL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI IN ISRAELE E NEL TERRITORIO OCCUPATO PALESTINESE

IlNetwork Euromediterraneo per i Diritti Umani (EMHRN), il suo gruppo di lavoro “Palestina/Isarele e i Palestinesi”, in collaborazione con l’Associazione per la Pace e Action for Peace, sono lieti di invitare i rappresentanti della società civile italiana ad un incontro congiunto con vari membri di organizzazioni della società civile – sia israeliana che palestinese – impegnate per la protezione e promozione dei diritti umani e della legalità internazionale nell’area. Il gruppo di lavoro “Palestina/Isarele e i Palestinesi” è composto* da organizzazioni non governative (israeliane, palestinesi, arabe ed europee) e mira a promuovere, nelle politiche dell’Unione Europea e dei singoli Stati Membri nei confronti di Israele e del territorio occupato palestinese (Cisgiordania e Striscia di Gaza), un approccio comune e condiviso, basato sul rispetto dei diritti umani. 
L’incontro costituirà un’opportunità per discutere sugli ultimi sviluppi della situazione in Israele e nel territorio occupato palestinese e per conoscere il lavoro del gruppo di lavoro tematico dell’EMHRN in relazione alla promozione e tutela dei diritti umani nelle relazioni EU-Israele. Lo scopo dell’incontro è anche quello di scambiare esperienze e informazioni con la la società civile italiana sulle attività in programma e in vista di una futura possibile cooperazione con il Network Euromediterraneo.
 
*Tra i membri del gruppo di lavoro vi sono organizzazioni quali:
 
B’Tselem (Gerusalemme Ovest, Israele), il Public Committee Against Torture in Israel (Gerusalemme Ovest, Israele), Adalah (Haifa, Israele), the Arab Association for Human Rights (Nazareth, Israele), al-Haq (Ramallah, territorio occupato palestinese-OPT), Al-Mezan Center for HR (Gaza, territorio occupato palestinese) and Palestinian Center for HR (Gaza, OPT), Palestinian Human Rights Organisation (Libano), Association Tunisienne des Femmes Démocrates (Tunisia) , le Comité pour le Respect des Libertés et des Droits de l'Homme en Tunisie (Tunisia), Federacion de Asociaciones de defensa y Promocion de los Derechos Humanos (Spagna), Asociacion para la Cooperacion con el Sur – ACSUR (Spagna), Greek Committee for International Democratic Society (Grecia), Rehabilitation and Research Center for Torture Victims (Danimarca), Bruno Kreisky Foundation for Human Rights (Austria).

 

 

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