Nuovo piano israeliano per espellere i palestinesi dal Negev

An-Nasira (Nazareth) – Quds Press. I palestinesi del ’48 hanno minacciato di intensificare la loro protesta contro la decisione del governo israeliano di attuare il “documento di Begin” che consiste in una serie di raccomandazioni che riguardano la regolamentazione delle abitazioni dei cittadini palestinesi, residenti nei villaggi beduini a sud dei territori del 1948.

Il governo israeliano ha recentemente annunciato l’intenzione di adottare le raccomandazioni formulate dal ministro Benny Begin, che consistono nella distruzione di decine di villaggi beduini del Negev, la confisca di oltre 800 mila dunum (1 dunum, 1000mq) di terreno e la demolizione di oltre 45 mila case che l’autorità di regolamentazione e pianificazione israeliana ha rifiutato di regolarizzare, nonostante esistessero ancor prima della creazione dello Stato ebraico.

In una dichiarazione esclusiva a Quds Press, il capo del Consiglio regionale dei villaggi beduini non riconosciuti del Negev, ‘Attia al-A’asam, ha affermato: “L’occupazione sostiene che il piano di Begin mira a sistemare la situazione dei terreni nel Negev, ma ciò è falso. Israele sta cercando di confiscare i terreni di proprietà araba che rappresentano circa il 2% del Negev. In realtà, si tratta di una versione modificata del piano Praver*, attuato da tempo allo scopo di demolire le case dei beduini del Negev e confiscare i loro terreni a favore del Dipartimento della terra d’Israele”.

Al-A’asam ha definito “catastrofiche” le raccomandazioni di Begin, aggiungendo che esse spingerebbero gli arabi del Negev ad un confronto diretto con le autorità israeliane, ribadendo la ferma intenzione di continuare la lotta contro i piani di sfollamento israeliani.

Dal canto suo, il parlamentare arabo al Knesset, Jamal Zahalka, ha considerato la decisione del governo di Benjamin Netanyahu di adottare il documento di Begin una “dichiarazione di guerra” contro il popolo palestinese del ’48. Egli ha anche lanciato un appello per una grande azione popolare allo scopo di difendere il territorio del Negev.

Zahalka ha aggiunto: “Se il governo israeliano dovesse insistere sull’attuazione delle raccomandazioni di Begin, lasciandoci senza alternativa, a noi non rimarrà che il confronto diretto”.

Il deputato arabo ha aggiunto che il Comitato di monitoraggio sulle società arabe e l’Alto comitato per gli affari degli arabi del ’48 terranno una riunione d’urgenza, con la partecipazione di tutti i quadri attivi contro il piano Praver, “per prendere una posizione decisiva contro di esso ed avviare una serie di mosse concrete atte ad affrontarlo”.

* Il Piano Praver (dal nome dell’ex collaboratore di Netanyahu, Ehud Praver) riguarda la demolizione di 20 villaggi non riconosciuti del Negev e l’espulsione di 20-40.000 residenti, se questi non accettassero un’offerta di compensazione piuttosto scarsa ed inadeguata.