MEMO. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UN OCHA) ha affermato che le autorità israeliane hanno demolito o confiscato 20 strutture di proprietà dei palestinesi nell’Area C della Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est dal 30 marzo al 12 aprile.
L’agenzia delle Nazioni Unite ha affermato in un rapporto che la demolizione ha portato allo sfollamento di 13 persone e danneggiato i mezzi di sussistenza di circa altre 90, sottolineando che dieci strutture sono state demolite in otto comunità dell’Area C, e sette persone sono state sfollate a Dhahrat an-Nada, Betlemme, nel sud della Cisgiordania occupata.
“A Susiya (Hebron), le autorità israeliane hanno sequestrato una tenda fornita come assistenza umanitaria”, si legge nel rapporto.
A Gerusalemme est, una famiglia di sei persone è stata costretta a demolire la propria casa nel quartiere di Jabal Al-Mukaber e sei strutture sono state demolite a al-Issawiya.
Secondo il rapporto, le autorità israeliane hanno anche emesso sei ordini di sospensione dei lavori contro almeno 32 strutture residenziali e agricole palestinesi e una strada a Khirbet ar-Ras al-Ahmar, vicino al governatorato di Tubas, nel nord della Cisgiordania.