ONU: i Palestinesi affrontano difficoltà senza precedenti

Ramallah-PIC. Un nuovo rapporto dell’ONU richiama l’attenzione sul fatto che il popolo palestinese è costretto ad affrontare tutta una serie di difficoltà finanziarie, umanitarie e politiche “senza precedenti”, soprattutto in Cisgiordania.

Il rapporto è stato reso pubblico dall’ufficio del Coordinatore Speciale dell’ONU per il Processo di Pace in Medio Oriente (UNSCO) in vista del prossimo incontro biennale del Ad Hoc Liasion Committee (AHLC) in programma a Bruxelles il 30 aprile 2019.

Il rapporto evidenzia tutta una serie di misure che l’ONU ha preso a settembre 2018 per facilitare l’attuazione di interventi umanitari ed economici a Gaza, con il supporto dell’AHLC. Tra i risultati ottenuti vi sono il raddoppio della fornitura di energia elettrica nella Striscia di Gaza, la creazione di migliaia di posti di lavoro temporanei e la fornitura di attrezzature mediche di emergenza. Fornisce inoltre ulteriori dettagli sugli sforzi compiuti continuamente per trovare soluzioni sostenibili per i settori dell’energia, dell’acqua e della salute.

“Affrontare il deterioramento della situazione umanitaria ed economica di Gaza richiede non soltanto finanziamenti da parte di donatori e la realizzazione di progetti, ma servono anche decisioni politiche coraggiose da entrambe le parti”, ha dichiarato Nickolaj Mladenov, Coordinatore Speciale dell’ONU per il Processo di Pace in Medio Oriente.

Riguardo la Cisgiordania, il rapporto ha messo in guardia sulle sfide finanziarie, di sicurezza e politiche “senza precedenti” che deve affrontare l’Autorità Palestinese (ANP). Il rapporto descrive la situazione, tra cui la continua occupazione militare israeliana, l’espansione delle colonie, le demolizioni, la frammentazione del territorio, la mancanza di giurisdizione, i bisogni crescenti di protezione dei Palestinesi, la violenza tra Palestinesi e forze israeliane e la diminuzione del sostegno finanziario.

In particolare preoccupa la crisi finanziaria causata dalla decisione di Israele di trattenere parzialmente il 6% delle entrate derivanti dalla raccolta di fondi per conto dell’ANP e la successiva decisione palestinese di non accettare nessuna di tali entrate a meno che non venga trasferito l’intero importo dovuto.

Come risultato di queste decisioni, il governo palestinese è stato privato di circa il 65% delle sue entrate ed è stato obbligato ad adottare misure di austerità estreme.

Il rapporto avverte che, se il problema finanziario non viene risolto, l’impatto di questa crisi richiederà anni per essere eliminato. Ribadisce la richiesta del Segretario Generale dell’ONU affinché entrambe le parti si impegnino in modo costruttivo allo scopo di ripristinare completamente i trasferimenti delle entrate, in accordo con il Protocollo di Parigi per le Relazioni Economiche.

In conclusione, il rapporto sottolinea il fermo impegno delle Nazioni Unite a continuare a lavorare con Israele, l’Autorità Palestinese e la comunità internazionale per trovare una soluzione a tale crisi fiscale senza precedenti, considerandola una questione di estrema urgenza.

Ha anche fornito un aggiornamento su tutta una serie di misure necessarie per alleviare lo stress economico in tutti i Territori palestinesi occupati.

Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi