Gaza – Safa. L’Osservatorio euro-mediterraneo per i Diritti Umani ha indagato a lungo sulle violazioni dei diritti dei minori palestinesi arrestati, detenuti e maltrattati dagli ufficiali israeliani nel corso degli interrogatori. L’interrogatorio è la fase più delicata nella quale avvengono tortura ed estorsione della confessione.
L’Osservatorio ha diffuso un video degli interrogatori di un minore palestinese sottoposto a pressioni psico-fisiche nelle quali gli esperti riscontrano le forme crudeli e disumane con le quali si è data una definizione di tortura.
Si tratta in gran parte di ragazzini che sono stati fermati da militari e polizia israeliani nel corso delle manifestazioni non-violente contro Muro d’Apartheid e colonie, lo stesso muro che la Corte Penale Internazionale aveva condannato nel 2004.
Nel proprio resoconto, l’Osservatorio cita la violazione all’art 9 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato”.
Dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia si estrapolano invece i seguenti passi:
37/b. “Nessun fanciullo deve essere privato della libertà illegalmente e arbitrariamente. L’arresto, la detenzione e l’imprigionamento di un fanciullo devono venire utilizzati esclusivamente come misura estrema, e per il periodo più breve possibile”.
12.1. “Gli Stati parte devono assicurare al fanciullo capace di formarsi una propria opinione il diritto di esprimerla liberamente ed in qualsiasi materia, dando alle opinioni del fanciullo il giusto peso in relazione alla sua età ed al suo grado di maturità”.
13.1. “Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, a prescinderne dalle frontiere, sia verbalmente che per iscritto o a mezzo stampa o in forma artistica o mediante qualsiasi altro mezzo scelto dal fanciullo”.
Sui metodi di tortura riscontrati nella casistica palestinese con pestaggi e abusi, offese verbali e minacce, privazione dle sonno e isolamenti, l’Osservatorio richiama l’art 19.1 e l’art 37 integralmente:
19.1. “Gli Stati parte adotteranno ogni misura appropriata di natura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per proteggere il fanciullo contro qualsiasi forma di violenza, danno o brutalità fisica o mentale, abbandono o negligenza, maltrattamento o sfruttamento, inclusa la violenza sessuale, mentre e sotto la tutela dei suoi genitori, o di uno di essi, del tutore e dei tutori o di chiunque altro se ne prenda cura”.
37/a. “Nessun fanciullo deve essere soggetto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti; né la pena capitale, né l’ergastolo senza possibilità di liberazione devono venire comminati per reati commessi da persone in età inferiore ai 18 anni;
37/c. Qualsiasi fanciullo privato della libertà deve essere trattato con umanità e rispetto per la dignità umana, e secondo modalità che tengano conto delle persone della sua età. In particolare qualsiasi fanciullo privato della libertà deve essere detenuto separato dagli adulti, a meno che la soluzione contraria non sia considerata preferibile nell’interesse superiore del fanciullo, e deve avere il diritto di mantenere i contatti con la propria famiglia attraverso la corrispondenza e visite, salve circostanze particolari;
37/d. Qualsiasi fanciullo privato della libertà deve avere il diritto di potersi prontamente avvalere dell’assistenza legale o di qualsiasi altra natura, nonché del diritto di contestare la legittimità di tale privazione di libertà davanti ad un tribunale e un’altra autorità competente, indipendente e imparziale, e il diritto ad una rapida decisione sul suo caso.
Tutto il contrario di quanto avviene nei confronti dei fanciulli palestinesi con privazione dei diritti fondamentali, divieto di essere assistiti da un avvocato, ma anche da un genitore.
Nel 2011, l’Osservatorio ha riscontrato un’arbitrarietà crescente e preoccupante con i 383 minori palestinesi arrestati da Israele.
L’ente europeo invita le parti competenti a promuovere e sensibilizizzare la questione presso i fori internazionali. Dal 2005 al 2010, i tribunali israeliani hanno condannato 834 bambini palestinesi su 835 arrestati.