Pchr: alla luce delle violazioni in corso, la Palestina deve diventare membro della Corte Penale Internazionale

Gaza – Pchr. Il Centro palestinese per i Diritti umani (PCHR) preme affinché il presidente Mahmoud Abbas e la leadership palestinese diano seguito alle recenti dichiarazioni nelle quali hanno promesso di firmare e ratificare lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

La leadership palestinese deve assumersi le proprie responsabilità nell’assicurare la giustizia e la riparazione per i palestinesi vittime di violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali a loro tutela.

Alla luce del fallimento continuo da parte del sistema legale israeliano nel garantire la giustizia, la dirigenza palestinese deve cercarla attraverso i tribunali internazionali. La Corte Penale Internazionale è l’istituzione primaria attraverso cui la leadership palestinese potrebbe tentare di porre fine all’impunità per gli esecutori materiali di crimini contro la sua popolazione e ottenere il riconoscimento delle responsabilità per le innumerevoli vittime palestinesi a cui è stato negato accesso alla giustizia per così tanto tempo.

Poiché la Palestina è stata riconosciuta come paese non-membro alle Nazioni Unite con lo status di osservatore il 29 novembre 2012, è ora possibile per il Presidente Abbas firmare e ratificare trattati internazionali, compreso lo Statuto di Roma. In diverse occasioni da allora, molti funzionari palestinesi hanno rilasciato dichiarazioni in cui minacciavano di farlo. Ma presentare domanda per entrare a far parte della Corte Penale Internazionale non deve essere interpretato come una vuota minaccia, brandita come un’arma nella battaglia politica. E’ responsabilità dell’autorità nazionale palestinese firmare questo e altri trattati internazionali allo scopo di fornire protezione giuridica al proprio popolo.

La situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati sta peggiorando anno dopo anno. I Palestinesi continuano a vedere negato il loro diritto all’auto-determinazione. La situazione in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, sta progressivamente deteriorandosi sotto l’occupazione israeliana: Israele continua a espandere gli insediamenti, i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane sono sottoposti a trattamenti crudeli e anche a pratiche di tortura, la costruzione del muro di annessione sta proseguendo e i manifestanti sono fatti oggetto di un eccessivo uso della forza da parte dei soldati israeliani. Nella Striscia di Gaza, 1 milione e 700 mila persone sono soggette ad un’atroce forma di punizione collettiva, tagliati fuori dal mondo circostante e costretti in una situazione di sotto-sviluppo. Gli attacchi contro i contadini nella zone di confine e contro i pescatori in mare si ripetono frequentemente e lo scorso martedì 2 aprile 2013, l’esercito israeliano ha ripreso a lanciare attacchi aerei contro la Striscia di Gaza per la prima volta dalla conclusione dell’accordo sul cessate il fuoco del novembre scorso.

I civili palestinesi, persone protette dal diritto umanitario internazionale, sono oggetto di attacchi spietati da parte delle forze armate israeliane. Oltre l’80% delle vittime durante l’Operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009, erano civili. Nel novembre 2012, durante l’Operazione “Colonne di Nuvole”, i civili sono stati ancora una volta le vittime dell’attacco.

Su 171 persone uccise dalle forze armate israeliane, 102 erano civili, inclusi 35 bambini, 14 donne e 3 giornalisti. Più del 95% dei feriti erano anch’essi civili. Non c’è stata neppure un’indagine accurata su questo attacco su larga scala e alle vittime è stata sistematicamente negata ogni forma di giustizia.

Il Centro palestinese per i Diritti Umani riconosce che la Corte Penale Internazionale è l’organo indipendente in grado di condurre tali indagini. Lo Stato palestinese dovrebbe firmare e ratificare lo Statuto di Roma senza altri ingiustificati ritardi e presentare una dichiarazione presso la Segreteria della Corte conformemente all’articolo 11 (2) e 12 (3) dello Statuto, con la quale accetta l’esercizio della giurisdizione della Corte dalla data di entrata in vigore dello Statuto, il 1° luglio 2002.

Il Centro palestinese per i Diritti Umani esorta anche la comunità internazionale a sostenere gli sforzi del popolo palestinese per ottenere giustizia per le violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali a loro tutela, attraverso l’uso del principio della giurisdizione universale.

 

Traduzione per InfoPal a cura di Federica Lomiri