Perché Israele arresta un ex detenuto rilasciato nell’accordo di scambio?

Al-Khalil (Hebron) – Pal-Info, InfoPal. Era stato catturato una settimana fa e oggi il tribunale militare di ‘Ofer (Ramallah) ha deciso che Ayman Isma’il Sharawnah, ex detenuto palestinese di Doura (al-Khalil/Hebron), rilasciato ad ottobre scorso nella prima fase dell’accordo di scambio dei prigionieri tra Hamas e Israele, è un detenuto amministrativo (detenzione senz’accusa, e prorogabile ad oltranza, ndr).

La legge Shalit chiedeva di arrestare nuovamente Sharawnah per fargli scontare quanto restava della sua pena, 18 anni di prigione.

Perché Israele ha arrestato un ex detenuto incluso nell’accordo di scambio? Un comitato israeliano ad hoc formato per monitorare le violazioni all’accordo di scambio, aveva concluso che uno dei palestinesi rilasciati in quel contesto avesse violato le condizioni per le quali era stato liberato.

E’ il comitato Shalit ad aver chiesto alla corte militare di ‘Ofer di imprigionare di nuovo Sharawnah.

“Poiché l’ex detenuto ha violato le condizioni alle quali era stato rilasciato, si richiede di arrestarlo di nuovo. Egli dovrà scontare il resto della pena alla quale era stato condannato, pari a un totale di 28 anni di prigione”, affermano dal comitato israeliano. Sharawnah aveva scontato dieci su 28 anni di condanna.

Fonti vicine a gruppi per i Diritti Umani rendono noto che questa richiesta non sarebbe stata accompagnata da nessuna dichiarazione pubblica della corte militare israeliana, ma che ha seguito, invece, il protocollo previsto per le informazioni d’Intelligence.

Le condizioni alle quali Sharawnah era stato rilasciato: era stato obbligato ad incontarre ufficiali dell’Intelligence israeliani ogni due mesi, a non allontanarsi dalla zona di residenza per tre anni, e a non compiere violazioni alla sicurezza per i restanti 18 anni, ovvero il resto della sua condanna.

In seguito a un recente interrogatorio al quale la polizia israeliana lo aveva sottoposto, gli ufficiali israeliani lo avevano accusato di essersi allontanato da Hebron senza permesso dell’Inteligence, e di essersi messo in contatto con gli ex detenuti palestinesi deportati a Gaza e all’estero. Sharawnah aveva negato ogni accusa.

Il comitato si riunirà per discutere il suo caso il prossimo 13 febbraio.