Peres: “Non c’è alternativa alla pace”

Vilniua – Afp. Il presidente israeliano Shimon Peres mercoledì ha dichiarato di essere “fiducioso” che i colloqui di pace con i palestinesi porteranno ad una soluzione a due stati e portare prosperità in Medio Oriente.

“Come israeliano ora sono molto fiducioso perché il processo di pace tra noi e i palestinesi è ripartito”, ha detto ai giornalisti durante una visita in Lituania, che detiene la presidenza di turno dell’UE.

Peres, che compirà 90 anni venerdì, ha parlato dopo l’inizio dei colloqui a Washington lunedì e martedì che mettono fine a una pausa di tre anni.

Ha affermato che i colloqui hanno avuto “il chiaro scopo” di avere “uno stato ebraico con il nome di Israele e uno stato arabo con il nome di Palestina non in lotta tra loro ma che vivono insieme in amicizia e cooperazione”.

“Non c’è alternativa alla pace, non c’è alcun senso ad andare in guerra”, ha detto nella capitale Vilnius.

“Il terrore non ha un messaggio, il terrore non può cuocere il pane e non può offrire aria fresca da respirare. E’ costoso, è inutile, non produce nulla”.

Attraverso gli incontri ospitati dal segretario di stato americano John Kerry, i negoziatori israeliani e palestinesi hanno deciso di puntare ad un accordo di pace entro nove mesi.

Peres ha aggiunto che l’accordo sarebbe cruciale per migliorare gli standard di vita in Medio Oriente.

“Il Medio Oriente può cambiare se il terrore, la crisi, la fame, la disoccupazione e l’oppressione faranno posto a una nuova era di relazioni economiche e sociali”.

“Vogliamo fare la pace non solo con i palestinesi, ma con tutti i paesi arabi”.

Il presidente lituano Dalia Grybauskaite da parte sua ha dichiarato che i 28 membri dell’Unione Europea apprezzano i rinnovati colloqui di pace e sono pronti ad aiutare.

“Ci auguriamo che questi negoziati abbiano un risultato positivo e sia raggiunta una pacifica soluzione a due stati”, ha affermato in una conferenza stampa congiunta.

“Se il consenso deve essere raggiunto, l’UE è pronta a sostenere il processo di post-conflitto e le attuazioni degli accordi di pace”.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli