Petizione europea: “Rifiutiamo la decisione del presidente americano e affermiamo che Gerusalemme è capitale eterna della Palestina”

Petizione europea. Rifiutiamo la decisione del Presidente americano e affermiamo che Gerusalemme è capitale eterna della Palestina.

Condanniamo con la massima fermezza la dichiarazione del presidente USA Donald Trump che definisce Gerusalemme come capitale dell’entità di occupazione israeliana e la sua aspirazione a spostarvi l’ambasciata americana, con una mossa provocatoria e di chiara violazione delle leggi e delle risoluzioni internazionali e del consenso internazionale sullo status della Città, che porterà a un indebolimento di qualsiasi prospettiva politica della soluzione della Questione Palestinese.

Partendo dalla nostra convinzione iniziale che Gerusalemme è la capitale eterna della Palestina e il nostro rifiuto totale dei tentativi di falsificazione della nostra identità araba, islamica e cristiana, rifiutiamo in modo fermo questa decisione americana irresponsabile, in quanto rappresenta un pericoloso precedente nel sistema internazionale e mettiamo in guardia su ciò che essa può rappresentare per la posizione politica, giuridica e storica della città di Gerusalemme, oltre al fatto che consacra i piani di occupazione israeliani nella città e minaccia la pace e la sicurezza internazionale.

Non vi è dubbio che il gesto scioccante del presidente americano rappresenta una chiara violazione dei diritti del popolo palestinese nella sua terra. Israele sarà incoraggiato a continuare l’occupazione e a falsificare le verità storica e a imporre il fatto compiuto.

La drammatica mossa americana, dunque,è una ricompensa al progetto espansionista israeliano, all’apartheid, alla pulizia etnica e ai continui attacchi delle autorità di occupazione e delle loro forze contro il popolo di Gerusalemme.

Vediamo nella decisione del presidente degli Stati Uniti una pericolosa sfida verso la comunità internazionale su Gerusalemme e una una provocazione nei confronti dei sentimenti di tre miliardi di cristiani e musulmani in tutto il mondo; esortiamo gli Stati e le Organizzazioni Internazionali ad affrontare questa decisione irresponsabile, e a lavorare seriamente e fermamente per porre fine all’occupazione e alla formazione dello Stato palestinese con capitale Gerusalemme, e a sostenere il popolo palestinese nella sua giusta lotta per il trionfo della giustizia e per il ripristino dei suoi diritti inalienabili.

A questo proposito elogiamo tutte le posizioni internazionali che hanno respinto la dichiarazione del presidente degli Stati Uniti su Gerusalemme, inclusa la convocazione del Vertice Islamico ad Istanbul.

Esortiamo gli organismi internazionali e regionali e sopratutto  l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali competenti, ad affrontare la decisione americana e le sue implicazioni. L’entità di occupazione israeliana dovrebbe essere boicottata, retrocessa e sanzionata e bisognerebbe rinunciare a trattare con  essa in quanto è l’immagine di un regime d’occupazione aggressivo e razzista.

Chiediamo agli Stati Uniti di rinunciare immediatamente e apertamente alla sua dichiarazione e di astenersi dal trasferire la propria ambasciata a Gerusalemme. La comunità internazionale nel suo insieme deve affrontare la risoluzione e deve astenersi da qualsiasi iniziativa che legittima l’occupazione di Gerusalemme e della Palestina.

Sottolineiamo l’importanza del dinamismo degli organismi internazionali e regionali nella loro responsabilità di risarcire il popolo palestinese e di affrontare la decisione arbitraria americana.

Invitiamo inoltre l’Unione Europea e tutti i governi europei ad essere fermi nella loro posizione che respinge la mossa del presidente americano e a ripristinare rapidamente gli equilibri nelle posizioni internazionali dopo questa decisione espressa da Washington.

Con riferimento al posto speciale che occupa Gerusalemme nella storia araba e nell’Islam, esortiamo i paesi arabi e islamici a lanciare mosse efficaci e a eseguire  i loro obblighi nei confronti di Gerusalemme e della Questione Palestinese.

Mentre applaudiamo la vivacità e il fervore con il quale i popoli in tutto il mondo hanno espresso il loro rifiuto a tale ingiusta decisione emessa dal Presidente americano, chiediamo  il proseguimento e lo sviluppo di tali  posizioni e movimenti.

Alla forza dei popoli, ai simboli culturali, ai  leader religiosi e alla società civile di tutto il mondo, rivolgiamo il nostro appello a continuare ad alzare la voce contro l’occupazione israeliana e a potenziare e incrementare il loro impegno di solidarietà e a respingere i tentativi che  pregiudicano lo status di Gerusalemme e i diritti del popolo palestinese.

Non v’è alcun dubbio che la decisione americana su Gerusalemme oltrepassa i limiti dei diritti dei popoli e i principi sui quali si base l’azione internazionale, e rappresenta una sfida nei confronti di tutto il mondo. Ciò impone che vi sia una risposta efficace e misurata da parte di tutti.

Va da sé che l’annuncio di tale decisione favorevole all’occupazione israeliana, da parte di uno stato che che dovrebbe essere il garante degli equilibri nella situazione palestinese, ne nega il  compito e il privilegio di mediatore civile, equo ed affidabile.

In conclusione, affermiamo  il nostro impegno per la difesa dei diritti del popolo palestinese  nella sua terra e nel suo paese, e il nostro sostegno continuo alla sua giusta lotta e al progetto per l’autodeterminazione attraverso  la formazione di un suo  stato indipendente con capitale Gerusalemme, con la fiducia nei confronti dell’inuttabilità del trionfo dei diritti e della giustizia, non importa quanto tempo potrà  passare.

Le firme sono da inviare a:

Ufficiostampaapi@gmail.com
Mohammadhannoun@gmail.com