Più di 5000 palestinesi in ostaggio del fuoco dell'esercito libanese.

Associazione per la Pace
Nahr al-Bared – Libano
01/06/2007

Più di 5.000 palestinesi rimangono ostaggio del fuoco dell’esercito
libanese e delle milizie della fazione Fatah al- Islam nel campo di
Nahr al-Bared, vicino a Tripoli. Il cielo di Nahr al-Bared si è acceso da
ieri notte di spari incrociati. Arriviamo sul luogo alle 11,00 di
stamattina. E’assordante il rumore dell’ artiglieria pesante. L’
esercito libanese spara dall’autostrada che domina il campo dalla parte
orientale, dove è situato l’ingresso principale del campo. Sembra che
i soldati libanesi abbiano ricevuto l’ordine di invadere il campo,
malgrado gli accordi del 1969.
Sono assediati anche altri due ingressi, sud e nord. E’ sparita la fila dei camion di aiuti umanitari, in attesa di poter assistere la popolazione civile e
che da giorni stazionava all’ingresso sud del campo. Da ieri sera a mezza
notte è stato proibito l’ingresso nel campo alla Mezzaluna Rossa
libanese.
Il campo è stato totalmente assediato tra l’esercito e il mare.
Non ci sono notizie esatte riguardo ai numeri delle vittime. Si
vedono solo enormi colonne di fumo che si alzano lentamente al cielo dall’
interno del campo. I palestinesi parlano di vittime civili intrappolate sotto
le macerie. Intere famiglie avevano rifiutato l’evacuazione:
profughi dal 1948, che temono di non poter tornare a quel poco che
hanno creato in questi anni.
Il conflitto ha già provocato 80 morti, 35 soldati, 25 miliziani e 20
civili. Secondo Unrwa sono state distrutte o danneggiate circa 20.000
case nel camp.o
Più di 25.000 profughi palestinesi di questo campo sono scappati
raggiungendone altri in Libano e creando una vera crisi
umanitaria.
E’ incredibile il destino dei palestinesi di non trovare pace e
sicurezza neanche sulla terra di un paese amico.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite passa la risoluzione,
scontatissima, per l’istituzione del tribunale speciale per gli
esecutori e i mandanti dell’assassinio dell’ex premier libanese Rafik
Hariri.. Le città più importanti del Libano sono assediate dall’
esercito. Said Hariri canta vittoria, Sinora parla di un risultato
positivo per il Libano, mentre esplodeva l’ennesima bomba nel
quartiere di Shiyyah a Bierut.
Tutti gli avversari politici richiamano i loro sostenitori alla calma.
Il dibattito politico è accesissimo. Incontri di alto livello si
susseguono ininterrottamente per una soluzione politica che non arriva
e, in realtà, nessuno ci crede fino in fondo.La risoluzione del
Consiglio delle Nazioni Unite indica il 10 giugno
come termine massimo per la costituzione del tribunale. Se la
decisione non viene rispettata dai libanesi, il tribunale verrà costituito all’
estero. La risoluzione è considerata, dal partito di Hezbollah, una
grave violazione della sovranità libanese.
Mahmoud Komati, responsabile dell’ufficio politico del partito, ha
dichiarato che il Consiglio di Sicurezza considera il Libano senza
istituzioni costituzionali.
Sono mesi che la politica libanese è sprofondata in uno stallo. E’
poco credibile pensare che in questi 10 giorni si possa raggiungere un
accordo tra vari avversari. Molti osservatori credono probabile l’
inizio di ostilità tra le varie anime libanesi.

La priorità assoluta sono i civili palestinesi che in questo momento vivono momenti angoscianti sotto il fuoco incrociato nel campo Nahr al-Bared. Occorre salvaguardare la loro incolumità. L’assalto dell’esercito può causare una vera strage tra i civili.

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