Prigionieri palestinesi chiedono appoggio internazionale per fermare gli “attacchi di vendetta”

Tel Aviv – MEMO. I prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane hanno chiesto al Qatar, all’Egitto e alla comunità internazionale di intervenire per fermare gli “attacchi di vendetta” dell’occupazione israeliana contro di essi, che si sono intensificati dal 7 ottobre.

In una dichiarazione rilasciata mercoledì dal Movimento dei prigionieri palestinesi, che rappresenta i prigionieri nelle carceri israeliane, i detenuti si sono appellati ai mediatori qatarioti ed egiziani, al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), alle Nazioni Unite e al mondo libero affinché facciano pressione sull’occupazione per fermare gli attacchi di vendetta e i crimini deliberati che sta commettendo contro di loro in prigione.

“L’occupazione sionista ci ha sottoposto a condizioni di detenzione pericolose, trasformando le carceri in letali tombe di ferro e compiendo assassinii ed esecuzioni sistematiche contro i prigionieri, che hanno portato all’omicidio di alcuni di loro”, hanno aggiunto.

Alcuni dei palestinesi appena liberati hanno parlato con i media dei maltrattamenti subiti durante la detenzione, affermando che gli standard carcerari per i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, notoriamente disumani, sono peggiorati dal 7 ottobre.

In base a varie testimonianze di coloro che sono stati rilasciati, i detenuti affrontano unità di polizia che fanno irruzione nelle loro celle e sparano gas lacrimogeni e sono stati sottoposti ad aggressioni, torture e altri maltrattamenti.

Secondo quanto riferito, l’amministrazione carceraria ha tagliato l’acqua e l’elettricità, ha limitato i pasti a due al giorno, fornendo quantità minime di cibo, e ha impedito l’accesso alle mense in cui i detenuti potevano acquistare generi di prima necessità.

Traduzione per InfoPal di F.L.