Londra-MEMO. Il nuovo primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, ha nominato ministro dell’Interno Priti Patel nonostante due anni fa fosse stata obbligata a dimettersi dopo aver tenuto riunioni segrete ed informali con alcuni ministri di Israele.
L’ex-segretario internazionale per lo sviluppo ha tenuto diverse riunioni non ufficiali, anche con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ed è stata accusata di condurre la propria politica estera in Medio Oriente.
Tra gli incontri, una visita presso un ospedale da campo dell’esercito israeliano nelle Alture del Golan occupate; Patel ha chiesto ai funzionari del suo dipartimento di verificare se gli aiuti economici britannici potessero essere destinati a questo centro medico.
Nella sua lettera di dimissioni la stessa Patel aveva ammesso di “essere scesa al di sotto degli alti standard che ci si aspetta da un Segretario di Stato”.
La nomina ha suscitato indignazione su tutti i fronti a causa del suo triste primato su questioni chiave relative ai diritti umani.
Nonostante i suoi genitori fossero emigrati nel Regno Unito durante gli anni sessanta, Patel ha votato a favore di un sistema di asilo più rigoroso e contro il divieto di detenzione delle donne in gravidanza nelle carceri destinate agli immigrati.
Nel caso di Brexit senza deal, il parlamentare dell’Essex ha suggerito di sfruttare la possibile scarsità di cibo in Irlanda da utilizzare contro l’eventuale introduzione delle protezioni.
Nel 2011 Patel si era espressa a favore della pena di morte durante il programma Question Time della BBC sostenendo che essa “agisce come deterrente”.
Prima di essere eletta come parlamentare nel 2010, Patel lavorava per la società di pubbliche relazioni Weber Shandwick, tra i cui clienti vi era il governo del Bahrein che è stato criticato per i numerosi casi di tortura e sparizioni forzate.
Poco dopo esser stata eletta, il ministro degli Affari Esteri del Bahrein ha invitato Patel nel suo paese per incontrare vari ministri. Ha inoltre partecipato ad un viaggio finanziato dagli Emirati Arabi Uniti nel paese, e ha presenziato ad una conferenza a Washington finanziata dalla società Henry Jackson.
Patel sostituirà l’ex ministro degli Interni Sajid Javid che ora è Cancelliere. All’inizio di quest’anno Javid aveva disposto che a Shamima Begum venisse tolta la cittadinanza britannica, lasciando così morire di polmonite suo figlio di due anni in un campo profughi in Siria.
All’epoca la famiglia della ragazza lo aveva accusato di aver preso questa decisione solo per un proprio tornaconto politico.
La settimana scorsa Javid aveva definito alcune organizzazioni islamiche come estremiste, tra le quali Cage, la Commissione Islamica per i Diritti Umani e MEND, affermando che Cage è “una delle più importanti organizzazioni che rifiutano i nostri valori condivisi”.
Due anni dopo essere divenuto parlamentare, durante il pranzo annuale del Conservatire Friends of Israel, Javid aveva detto che come musulmano nato britannico, se avesse dovuto andare a vivere in Medio Oriente, non sarebbe andato in un paese a maggioranza musulmana: “Vi è solo un posto dove potrei andare, Israele. L’unico stato del Medio Oriente che condivide gli stessi valori democratici della Gran Bretagna. E l’unico stato del Medio Oriente nel quale la mia famiglia potrebbe assaporare il caldo abbraccio della libertà”.
Traduzione per InfoPal di Aisha Tiziana Bravi