Razzo contro il sud di Israele e tensioni crescenti in Cigiordania

Betlemme – Ma’an/Reuters/Quds Press. Martedì 26 febbraio, un razzo è stato sparato nel sud di Israele dalla Striscia di Gaza. E’ quanto ha reso noto l’esercito israeliano. “Un’esplosione è stata sentita nella regione di Ashkelon. Esperti hanno setacciato l’area e hanno trovato un razzo che ha colpito e danneggiato una strada, ma senza provocare ferite”, ha affermato Mickey Rosenfeld, portavoce della polizia israeliana.

Le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, affiliate a Fatah, hanno rivendicato la responsabilità del lancio del razzo, secondo quanto dichiarato dal gruppo.

Hamas, il gruppo islamico che controlla la Striscia di Gaza, ha detto di aver aperto un’inchiesta.

Nella giornata di martedì, aerei da guerra aerei israeliani tipo “F-16” hanno sorvolato con intensità i cieli della Striscia di Gaza. Nonostante il volo fosse ad alta quota, il rombo degli aerei è stato udito distintamente.

Dipartimento di Stato americano ha fatto sapere che diplomatici americani hanno preso contatto con i leader israeliani e palestinesi per fare appello alla calma.

Nel frattempo, continuano le tensioni in Cisgiordania, esplose lunedì, a seguito della morte di Arafat Jadarat in un carcere israeliano.

Un ragazzo di 13 anni è rimasto gravemente ferito durante le proteste a Betlemme, dopo essere stato colpito con proiettili veri, e ha subito un intervento chirurgico all’ospedale di Beit Jala.

Un altro adolescente, ‘Udai Sarhan, 16 anni, è stato colpito alla testa con un proiettile di acciaio rivestito di gomma, a Betlemme, e portato all’ospedale Hadassah a Gerusalemme. Il proiettile gli ha perforato il cranio ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

Decine di persone sono rimaste ferite, lunedì, da proiettili di gomma e gas lacrimogeni in Cisgiordania, quando centinaia di persone hanno manifestato per esprimere la rabbia per la morte del prigioniero palestinese Arafat Jadarat, che, secondo le dichiarazioni dei dirigenti dell’Autorità palestinese è morto dopo essere stato torturato durante gli interrogatori
israeliani.

Migliaia di persone hanno partecipato al suo funerale, nel villaggio di Sair, a Hebron.

Robert Serry, coordinatore delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, lunedì ha chiesto “un’indagine indipendente e trasparente sulle circostanze della morte del signor Jaradat, i cui risultati dovrebbero essere resi pubblici nel più breve tempo possibile”.

Il razzo sparato contro il sud di Israele è il primo attacco dalla Striscia di Gaza dopo un accordo di cessate il fuoco firmato nel novembre dello scorso anno. Da allora, le forze israeliane hanno ucciso quattro persone nella Striscia di Gaza e ferite 80, tra numerose incursioni nelle zone di confine del territorio costiero.

In Cisgiordania, i soldati hanno sparato e ucciso Samir Ahmad Abdul-Rahim, di 17 anni, nel villaggio di Budrus, il 15 gennaio. Aveva quattro ferite d’arma da fuoco alla testa, al torace e alla gamba ed è morto poco dopo l’arrivo al  Palestine Medical Complex di Ramallah.

Giorni dopo, Salih al-Amarin, 15 anni, del campo profughi di Azza è stato colpito alla testa da soldati israeliani e morto all’ospedale di Beit Jala.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli