Sciopero della fame per i prigionieri palestinesi nei centri di detenzione del Negev. Fazioni palestinesi unite contro violenze israeliane.

Negev – Infopal

Sciopero della fame per circa 11 mila prigionieri  palestinesi nelle carceri israeliane.

I detenuti stanno protestando per il violento assalto di ieri contro alcune sezioni del carcere del Negev ad opera delle autorità penitenziarie israeliane.

L’attacco ha provocato la morte di un prigioniero, Mohammad Al-Ashqar, e il ferimento di 250 altri. 9 prigionieri sono rimasti gravemente feriti e sono stati trasportati all’ospedale di Suruka a Beersheva.

Due sezioni sono state distrutte dal fuoco. Molti hanno subito torture.

Ieri, il ministro per affari dei detenuti, Ashraf al-Ajrami, ha indetto una conferenza stampa nella sede dell’agenzia Ramtan, per spiegare quanto accaduto nella prigione del deserto del Negev – dove sono rinchiusi 2300 prigionieri palestinesi.

Issa Qaraq’i, segretario del Comitato dei Prigionieri nel Consiglio Legislativo palestinese, ha dichiarato che lo sciopero si è svolto in diverse prigioni per protestare "contro le autorità israeliane e gli attacchi portati avanti contro persone impotenti". E ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché intervenga per porre fine alle violazioni israeliane.

Alcune fonti hanno raccontato che lo sciopero ha unito nuovamente Hamas e Fatah. Anche le altre fazioni palestinesi, Jihad islamico, Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Fronte Democratico si sono uniti alla protesta.

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