Scontri nel campo profughi di ‘Ain al-Hilweh (Libano): 11 morti e 60 feriti

Scontri nel campo profughi di ‘Ain al-Hilweh (Libano): 11 morti e 60 feriti

Sidone. Il campo per profughi palestinesi di ‘Ain al-Hilweh, nella città di Sidone (nel Libano meridionale), sta tornando lentamente alla calma, dopo la firma di un accordo di cessate il fuoco, tre giorni dopo scontri tra uomini armati della “Gioventù musulmana” e altri del Movimento di Liberazione nazionale palestinese “Fatah”, che ha provocato 11 morti e 60 feriti.

Fazioni palestinesi e partiti libanesi hanno annunciato di aver raggiunto un accordo di cessate il fuoco nel campo, prevedendo il ritiro di tutti gli uomini armati e la formazione di un comitato investigativo per scoprire le circostanze dell’assassinio del comandante sul campo della “sicurezza nazionale” del movimento Fatah, il maggiore generale Abu Ashraf al-Armushi, e i suoi compagni, avvenuto domenica.

Al-Armoushi è stato ucciso dopo essere stato oggetto di un agguato armato con alcuni suoi compagni nel quartiere al-Basatin, nel campo. 

E’ in un aumento la frequenza degli scontri all’interno del campo tra membri del movimento “Fatah” e attivisti della “Gioventù musulmana”, e quest’ultima ha accusato Majed Faraj, direttore dell’intelligence dell'”Autorità palestinese”, di esserne responsabile. 

Da parte sua, il capo del governo provvisorio in Libano, Najib Mikati, ha dichiarato: “L’esercito libanese sta facendo il suo dovere per affrontare la situazione ad ‘Ain al-Hilweh, e ciò che sta accadendo viene respinto perché colloca il campo fuori dal controllo dello Stato”.

Mikati ha confermato che è in atto un “cessate il fuoco ad ‘Ain al-Hilweh, ma le parti al di fuori dell’accordo lo stanno violando”.

Ha sottolineato che il suo governo si rifiuta di utilizzare “l’arena libanese per regolare i conti esterni a nostre spese”.

In tale contesto, il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha ricevuto oggi, martedì, una telefonata dal capo del Partito della falange libanese, Sami Gemayel, in merito ai fatti di sangue che si stanno svolgendo nel campo.

Abbas ha espresso il suo “apprezzamento per il ruolo svolto dal Libano nell’ospitare il nostro popolo, nel sostenere il popolo palestinese e la causa palestinese in vari forum internazionali”.

Gli scontri armati che hanno avuto luogo nel campo, da sabato scorso, hanno spinto alcuni residenti a fuggire verso la vicina Sidone.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha confermato che “gli eventi in corso nel campo hanno costretto alla fuga più di 2.000 persone”.

Il campo ‘Ain al-Hilweh, istituito nel 1948 dal Comitato internazionale della Croce Rossa, si trova a 3 chilometri a sud-est della città costiera di Sidone ed è il più grande campo palestinese del Libano, in quanto ospita più di 54.000 persone.

Il numero di rifugiati palestinesi registrati presso l’UNRWA è di circa 450.000, la maggior parte dei quali vive in 12 campi profughi palestinesi ufficiali.

(Fonti: Quds Press e Quds Press).