Al-Khalil (Hebron) – InfoPal. Si è svolta oggi ad al-Khalil (Hebron), la 29° marcia di protesta. Questa volta contro le detenzioni politiche in Cisgiordania, le violazioni israeliane, e soprattutto, contro i negoziati che l’Autorità palestinese (Anp) ha ripreso con Israele ad ‘Amman.
“Stop ai negoziati, sì alle libertà”, è stato lo slogan di questa manifestazione, cui hanno partecipato molteplici realtà: dall’Associazione dei giovani musulmani ai familiari dei detenuti politici, da attivisti a legali.
L’incontro è stato una protesta contro i negoziati tra Anp e Israele, come anche un’espressione di condanna per il protrarsi delle violazioni israeliane e degli arresti politici.
Con un’alta partecipazione politica, la folla ha condannato la scelta dell’Anp di tornare ai colloqui con Israele.
“I palestinesi chiedono di ritirarsi dai negoziati e di porre fine al coordinamento di sicurezza con l’occupante israeliano”.
Tra gli interventi è prevalsa la richiesta di concentrare le proprie azioni sulla riconciliazione nazionale, e di garantire le libertà alla cittadinanza palestinese, oppressa da Israele.
Sale a 140 il numero dei detenuti politici, 12 dei quali sono membri del Jihad Islamico. Ma la campagna di arresti politici in Cisgiordania non si è mai fermata. E’ notizia di queste ore quella dell’arresto di un palestinese a Nablus, e della convocazione a colloquio di quattro studenti universitari, da parte degli apparati di sicurezza dell’Anp.
“La vera riconciliazione si realizza con il proprio popolo, e non a porte chiuse con il nemico”, hanno urlato i manifestanti.
“Continuare a lottare per le nostre istanze è un diritto e un dovere nazionale. Non saranno messi da parte i nostri diritti, mentre non autorizzeremo una leadership che fa scelte di questo tipo, a parlare in nostro nome”, hanno dichiarato i presenti, impegnati in un susseguirsi di iniziative da almeno 10 mesi.