Tenda simbolo della Nakba e centinaia di persone per commemorare la Catastrofe palestinese

Milano. Di Mohammad Hannoun – Api.

Su invito dell’Associazione dei Palestinesi in Italia e di diverse organizzazioni italiane di solidarietà con il popolo palestinese, centinaia di palestinesi, arabi, musulmani e italiani si sono radunati ieri, a Milano, per ricordare il 64° anniversario della Nakba. Parallelamente, in altre città italiane si sono svolti eventi commemorativi della Catastrofe palestinese.

In piazza San Babila, nel cuore di Milano, è stata montata una tenda-simbolo della diaspora e dei profughi palestinesi, decorata da slogan per il diritto al ritorno nelle case sottratte dalle bande sioniste nel 1948, nella Palestina storica.

Vari relatori hanno evidenziato la necessità del ritorno in patria, nelle case da cui i palestinesi furono scacciati, oltre al risarcimento per la sofferenza vissuta da generazioni, la fine dell’occupazione, il rispetto della volontà del popolo e la giustizia.

Una grande folla ha ricordato la sofferenza e le torture subite da famiglie intere, anziani, bambini, giovani, donne deprivati dei più elementari diritti umani sanciti dalle Carte internazionali, la fermezza di fronte alla repressione sionista e la determinazione dei prigionieri politici palestinesi, che hanno vinto la loro battaglia, attraverso quasi un mese di sciopero della fame, ottenendo dall’occupazione il rispetto delle loro richieste.

Gli organizzatori della manifestazione di ieri hanno ribadito il sostegno al diritto al ritorno, alla fine dell’occupazione sionista e a una soluzione adatta per rifugiati e popolo palestinese in diaspora; hanno inoltre chiesto lo smantellamento degli insediamenti ebraici e la rimozione del Muro. Hanno rivolto un incoraggiamento alla leadership palestinese affinché lavori per l’unità nazionale e gli interessi dei palestinesi, e non a quelli personali, impegnandosi a collaborare insieme al progetto di liberazione della Palestina, e alla vittoria, che non sarà raggiunta se non con la resistenza, dopo il fallimento di tutte le altre opzioni che hanno portato solo un inasprimento dell’occupazione.