Vertice islamico, Gerusalemme e gli insediamenti israeliani all’ordine del giorno

Ma’an. L’espansione degli insediamenti israeliani e le minacce israeliane ai luoghi santi di Gerusalemme erano all’ordine del giorno del 12° vertice dell’Organizzazione della Cooperazione islamica (OIC), inaugurato al Cairo, mercoledì 6 febbraio.

Nel corso del vertice dei due giorni, che ha dedicato una sessione speciale per trovare una soluzione al problema dell’espansione coloniale israeliana nella Palestina occupata, il presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, si è riunito con i leader delle nazioni islamiche.

Martedì 5 febbraio, i ministri degli esteri degli stati islamici avevano deciso di tenere una conferenza speciale dei paesi donatori per sostenere Gerusalemme e i suoi abitanti palestinesi.

Mercoledì, in un comunicato ufficiale, Hamas ha esortato l’OIC a fornire protezione immediata alla moschea di al-Aqsa. “Il popolo palestinese e i suoi luoghi sacri, islamici e cristiani, sono esposti ad una reale minaccia israeliana”, ha dichiarato Hamas, invitando gli stati membri dell’organizzazione islamica ad impegnarsi per porre fine all’assedio imposto su Gaza, e lanciando un appello per boicottare Israele, economicamente e politicamente, per spingerlo a fermare le sue aggressioni contro la Palestina, il Libano e la Siria.

Il movimento di resistenza islamico ha anche esortato i membri dell’OIC ad adottare la questione dei detenuti palestinesi in Israele, e a sottoporla ai tribunali internazionali e all’Onu.

L’agenzia stampa dell’Anp, Wafa, ha riferito che a margine del vertice di mercoledì, Abbas ha incontrato il suo omologo iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, aggiungendo che i due leader hanno discusso della crisi finanziaria dell’Anp e del processo di riconciliazione tra Fatah e Hamas.

Wafa ha reso noto che alla riunione hanno preso parte il negoziatore dell’Olp, Saeb Erekat, il ministro degli Esteri, Riyad al-Malki, e il portavoce dell’ufficio presidenziale, Nabil Abu Rudeina.