“Vivo per un colpo di tosse”

Gaza. Di Patrizia Cecconi, da FB. Vivo per un colpo di tosse. E anche questa è Gaza.
Lui si chiama Calegiro, ma in realtà è un nome aggiunto, un nome per gli amici. E’ un ragazzo di 16 anni ma con una vita che potrebbe raccontarne molti di più. Vivo per un colpo di tosse. Aveva 12 anni quando lo colpì il fuoco indiscriminato di Israele che in un mese e mezzo fermò la vita di circa 370 bambini. Lui ne porta i segni ma è vivo e incredibilmente viva e brillante è la sua mente.
Un colpo di tosse lo fece riconoscere per vivo in una catasta di poveri corpi di bambini massacrati. Era il 2014 e quel massacro israeliano venne chiamato con macabra e perfida ironia “margine protettivo”.
Oggi Calegiro inizierà un corso intensivo di italiano e di sicuro gli basteranno poche lezioni per imparare le basi della terza o quarta lingua che ama conoscere. Un giorno scriverò, o magari scriveremo insieme, la sua storia, oggi gli dico soltanto benvenuto. E glielo dico pubblicamente perché il mondo (insomma, diciamo quel micro pezzettino di mondo che mi legge) sappia che anche questo è Gaza. E’ la Gaza che insegna la dignità, quella in cui la pulsione di vita supera di gran lunga la pulsione di morte che la vorrebbe vedere inginocchiata e strisciante ai piedi dei suoi assedianti e indebolita da melliflui predicatori di disperazione.
Benvenuto Calegiro e benvenuti tutti voi al nuovo corso di italiano al Centro culturale Vittorio Arrigoni in Gaza city.
Yalla, yalla, si parte.