Ecesg: ‘Sono un via libera a un attacco di Israele, le affermazioni di Clinton sulla Flotilla’

Bruxelles – InfoPal. La Campagna europea per rompere l'assedio su Gaza – Ecesg, con sede a Bruxelles, ha espresso la propria condanna per le affermazioni del segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, definite “provocatorie”.

Clinton aveva avvertito due giorni fa che “chiunque avesse aderito alla Flotilla, avrebbe dovuto assumersi le responsabilità per le conseguenze derivanti da un attacco israeliano”, eventualità che il Segretario di Stato Usa ha ritenuto possibili riconoscendo quindi a Israele il diritto all'autodifesa.

Per Ecesg, le parole di Clinton corrispondono a un “via libera ad azioni di guerra da parte di Israele contro la Flotilla (…), contro una missione umanitaria che porta con sé l'obiettivo di rompere l'assedio di Gaza e contribuire a restituire la libertà alla popolazione palestinese assediata”.

Clinton ha descritto FF2 “una provocazione all'assedio”, essa piuttosto va letta come una sollecitazione rivolta alla comunità internazionale, silente e inerme di fronte al blocco che ogni giorno miete vittime, ininterrottamente da cinque anni.

“Crisi umanitaria, mancanza di beni di prima necessità, ospedali fermi perché non ci sono medicinali né corrente elettrica per via del blocco sul carburante. Chi non è malato, a Gaza non gode di nessuna libertà di movimento e vige soggiogato dalle violazioni dei diritti umani e umanitari fondamentali.

“Israele dimostra di provare disprezzo per la vita umana e noi siamo convinti della liceità della nostra missione, la quale non potrà arrestarsi di fronte ad affermazioni prive di fondamenta”.

Poi, tornando a rivolgersi alla comunità internazionale, Ecesg ha chiesto di dimostrare ciò che nei passati tentativi di rompere l'assedio su Gaza, non è riuscita a fare, vale a dire, garantire la protezione di attivisti della non-violenza.

“Il lavoro di migliaia di attivisti per i diritti umani, di professionisti, politici, uomini di legge e giornalisti non può essere sbeffeggiato da affermazioni di disprezzo come quella che qui denunciamo”.

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