Israele, la legge non è uguale per tutti

Quds Press. Israele, la legge non è uguale per tutti. La conferma arriva da un’organizzazione per i diritti umani che opera sul territorio palestinese dal 1948: i coloni israeliani non vengono perseguiti dalla legge per i crimini che commettono nei confronti dei palestinesi che risiedono nella Cisgiordania.
Questo è da ricondurre alla negligenza delle forze dell’ordine dell’occupazione, che non operano in maniera decisa né prendono provvedimenti adeguati in risposta alle aggressioni che i coloni realizzano.
L’organizzazione  Yasher Din, ha confermato l’esistenza di una legge che segue e monitora le aggressioni che i coloni realizzano a danno dei palestinesi. Questi attacchi, vengono documentati e inseriti, poi, in un rapporto. Questo stesso rapporto, è stato pubblicato lunedì 18 maggio sul loro sito web. Le indagini condotte dalla polizia, quasi sempre, non arrivano a conclusioni soddisfacenti. Purtroppo, solo una parte di queste aggressioni si conclude con una condannata.
Secondo il rapporto, esistono almeno   1067 casi, che la stessa organizzazione Yasher Din ha seguito dal 2005 fino al 2014. I casi contro cui sono stati presentati dei capi di accusa sono stati solo 70.
La negligenza della giustizia israeliana non si placa, e infatti in coincidenza con la fine delle indagini, la maggior parte dei casi sono stati chiusi senza che fossero state presentate delle accuse. Ciò è dovuto all’incapacità degli inquirenti di trovare i sospetti o raccogliere un numero sufficiente di prove per poter formulare dei capi d’accusa.
Il rapporto parla di 77 casi chiusi per assenza di reato penale, o perché il sospettato risulta non avere alcuna relazione con il crimine per il quale è stato accusato.
A questo proposito l’organizzazione Yasher Din ha presentato ricorso inerente a 26 casi, dopo che questi sono stati studiati dall’ufficio legale dell’organizzazione, che ha constatato che la sentenza di archiviazione non aveva fondamenta logiche.
Si è constatato, inoltre, che, anche là dove sono stati presentati i capi d’accusa, un terzo dei procedimenti giudiziari finisce con totale o parziale condanna, mentre circa un quarto di questi viene annullato, o addirittura cancellato. Si è addirittura constatato, che la corte, per altri casi, non si pronuncia nemmeno, malgrado sia stato provato che gli imputati hanno effettivamente violato la legge.
Il rapporto ha sottolineato la carenza di professionalità e negligenza con cui le indagini sono portate avanti dalle forze dell’ordine israeliane.
Le autorità in Cisgiordania, si trovano ad affrontare un problema strutturale, causato dalla non completa ripartizione delle competenze tra le forze di polizia e l’esercito israeliano.
La mancata cooperazione tra le due ha inciso e influenzato l’andamento delle indagini. Spesso e volentieri l’esercito, quando giunge sulla scena del crimine, si fa da parte e non si impegna a circoscrivere la zona dove il crimine è stato commesso, in modo da proteggere le eventuali prove, fino all’arrivo della polizia.
Secondo l’Organizzazione Yesher Din, la sfiducia dei palestinesi nella giustizia israeliana si può constatare dalla decisione della maggioranza, di non rivolgersi alle forze di polizia per denunciare il crimine subito.
Traduzione Asmaa Aboulabil