La Striscia di Gaza si prepara ad accogliere la Freedom Flotilla.

Imemc – Gaza. I residenti della Striscia di Gaza ed altre istituzioni umanitarie si preparano ad accogliere la “Freedom Flottilla”, il più grande convoglio, atteso per venerdì.

Israele intanto, minaccia di intercettare il convoglio e di impedirgli, con qualunque mezzo, di raggiungere Gaza.
Lo scorso anno, Israele ha impedito a diverse imbarcazioni di raggiungere Gaza, l’esercito israeliano aveva fermato delle navi e aveva preso in detenzione attivisti e giornalisti, per vari giorni. A tutt’oggi, Israele mantiene sotto sequestro due di quelle navi e si rifiuta di restituirle.
Quelle navi facevano parte della Campagna “Dignity”.

Nonostante gli avvertimenti israeliani, la preparazione del viaggio verso Gaza va avanti. Il ministro del Lavoro ha dato inizio alla ricostruzione e a riparazioni sul porto dei pescatori, colpito dall’esercito israeliano in più attacchi.

Gli attivisti ed i rappresentanti dei gruppi umani a bordo della Flottilla sono determinati a raggiungere Gaza e a portare a destinazione – alla regione costiera assediata – il carico di aiuti umanitari.

La Freefom Flottilla è composta da nove imbarcazioni: una finanziata dal Kuwait con bandiere turche e kuwaitiane, una finanziata dall’Algeria, una dalla Svezia, una dalla Grecia e, a queste, si aggiungono sei navi con passeggeri. Una di queste sei navi è stata chiamata “ottomila”, per ricordare il numero dei detenuti palestinesi nella prigioni israeliane.

Sulla Flottilla ci sono 850 attivisti provenienti da diversi paesi; 44 sono personalità ufficiali come parlamentari europei ed arabi.

Le imbarcazioni portano 10.000 tonnellate di scorte mediche, materiali da costruzione, 100 case prefabbricate e 500 sedie a rotelle elettriche.

Durante la guerra israeliana contro la Striscia di Gaza e risalente allo scorso anno, furono assassinati 1.419 palestinesi e 6.000 rimasero feriti.
Tra questi 600 oggi sono disabili e, la maggioranza di questa casistica ha interessato donne, bambini ed anziani.

Hanin Zo’by, membro arabo della Knesset, del partito Assemblea Nazionale Democratic partecipa alla missione umanitaria verso Gaza.

La signora Zo’by ha riferito al sito web d’informazione Arab48 che la Freedom Flottilla è uno dei tanti tentativi di far pervenire aiuti umanitari verso Gaza mentre la comunità internazionale resta inerme.

Zo’by ha affermato che le navi non portano unicamente aiuti umanitari ma rientrano tra gli sforzi internazionali che vogliono affrontare Israele in qualità di potenza occupante. L’assedio israeliano su Gaza è un crimine ed è un mezzo per far si che i palestinesi non abbiano altra scelta che quella di arrendersi e piegarsi davanti i loro occupanti.

“Israele sta provando ad auto convincersi che la sua occupazione su Gaza è terminata. (…) E contemporaneamente impone un soffocante assedio sulla regione, impedendo l’ingresso di materiale umanitario di base”.

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