Striscia di Gaza, il Pchr: nonostante le promesse israeliane, l'embargo e l'assedio continuano

Resoconto sui passaggi di frontiera della Striscia di Gaza (01 – 15 settembre 2010).

A cura del Pchr – Palestinian centre for human rights.

Quasi due mesi e mezzo sono passati da quando Israele ha annunciato il presunto alleggerimento della sua politica di chiusura imposta alla Striscia di Gaza. Finora, tuttavia, non si è verificato nessun cambiamento significativo per quanto riguarda i terminal di frontiera.

Le statistiche rilevate dal Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) sull'argomento durante il periodo sopra riportato smentiscono quindi le affermazioni israeliane. In particolare, il Pchr smentisce che l'entrata di beni, a partire dall'inizio di agosto, sia aumentata in quantità e qualità grazie alla riduzione delle limitazioni.

Le merci ammesse sono per la maggior parte beni di consumo che non soddisfano le necessità minime della Striscia di Gaza. Le materie prime utilizzate dalle fabbriche e i materiali edili necessari alla ricostruzione degli edifici della regione sono del tutto banditi.

Inoltre, le Forze di occupazione israeliane (Foi) continuano a proibire l'esportazione di tutti i prodotti agricoli e industriali. Come risultato delle restrizioni e della mancanza di opportunità di sviluppo, la regione assediata resta dipendente dagli aiuti umanitari.

I divieti imposti tuttora alla libertà di movimento dalle forze di occupazione causano immense sofferenze alla popolazione della Striscia di Gaza.

Le Foi limitano l'accesso a Israele e/o alla Cisgiordania – Gerusalemme compresa – così come l'espatrio (tramite la chiusura del passaggio di Beit Hanun / Erez), a parte pochi “casi umanitari”. In aggiunta, le Foi hanno iniziato a sbarrare Beit Hanun a una nuova categoria di malati, ovvero quelli che soffrono di cecità o hanno subito l'amputazione di arti, e che devono ricevere cure mediche fuori dalla Striscia. Secondo le Foi, questo genere di pazienti non necessita di cure mediche urgenti. Di conseguenza, il numero d'infermi ai quali è stato negato l'accesso agli ospedali in Israele e/o in Gerusalemme e Cisgiordania è cresciuto.

Dall'altra parte, il passaggio internazionale di Rafah è rimasto aperto per oltre tre mesi e mezzo. Anche l'operatività del terminal è migliorata rispetto al passato, il che è visto dal Pchr come un importante passo in avanti. Ciononostante, pur essendo aperto ogni giorno, Rafah permette solo il passaggio di categorie ristrette: malati e casi urgenti raccomandati all'Egitto dall'Autorità nazionale palestinese (Anp) che hanno bisogno di cure mediche; persone che lavorano all'estero e dispongono di permesso di soggiorno in un altro Stato; palestinesi in possesso di passaporto straniero e stranieri sposati con cittadini palestinesi; palestinesi che hanno ottenuto un “coordinamento privato con le autorità egiziane”; palestinesi in possesso di regolare permesso di soggiorno in Egitto; delegazioni internazionali, tra cui attivisti umanitari e diplomatici; giornalisti internazionali; palestinesi in possesso di passaporto diplomatico.

Il Pchr ritiene che queste misure rappresentino un segnale positivo, e tuttavia si augura che ulteriori passi verranno fatti per promuovere il diritto degli abitanti di Gaza alla piena libertà di movimento, e dunque per permettere loro di viaggiare fuori e dentro la Striscia attraverso il passaggio di Rafah.

Secondo quanto osservato dal Pchr durante il periodo di riferimento, la media giornaliera di camion ammessi a Gaza è scesa a 110, rispetto ai 142 del mese scorso. Si tratta di un calo del 22%. La media attuale equivale inoltre al 25% di quella registrata prima dell'imposizione dell'assedio, a metà giugno 2007.

Il Pchr ha poi notato che la maggior parte dei beni ammessi nella Striscia è formata da generi alimentari, se si escludono partite ridotte di legno, alluminio, vetro, forni elettrici e a gas, cavi elettrici, condizionatori, materiali edili, mobili, sedie di plastica, vestiti, scarpe e una quantità minima di ferro e materiali da costruzione impiegati dal Servizio idrico delle municipalità costiere (Simc).

Il Pchr ritiene che, se le Foi continueranno ad ammettere solo limitate categorie di merci nella Striscia, la situazione degenererà e non si avranno cambiamenti positivi.

L'intero report è disponibile online all'indirizzo:

http://www.pchrgaza.org/portal/en/index.php?option=com_content&view=article&id=6999:state-of-the-gaza-strips-border-crossings-01-15-september-2010-&catid=140:eu-project&Itemid=238

 

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