Visita di Bush in Israele, governo Haniyah: ‘E’ un estremista e sostiene il terrorismo’.

Gaza – Infopal

Nel 60° anniversario della Nakba, il governo palestinese guidato da Ismail Haniyah ha ribadito il proprio attaccamento ai diritti del popolo palestinese, in particolare al ritorno e alla resistenza, e ha attaccato il presidente americano George Bush definendolo un "estremista dalla parte dei sionisti".

In un comunicato stampa diramato dal suo portavoce, Taher an-Nuno, l’esecutivo di Gaza ha ricordato la Nakba e confermato la fedeltà ai diritti e ai principi palestinesi, in particolare quello al ritorno nelle città e nei villaggi da cui essi furono cacciati via. "I diritti del popolo palestinese non sono in vendita – ha evidenziato -, la nostra questione non può essere liquidata".
E ha aggiunto che "la resistenza come pensiero e cultura è un diritto finché permane  l’occupazione. E’ una forma di autodifesa contro le continue aggressioni contro il nostro popolo".

An-Nuno ha confermato il proseguimento degli sforzi per mettere fine alla sofferenza del popolo e per togliere l’assedio e lavorare per la riuscita degli sforzi egiziani.

Il governo presieduto da Haniyah ha sottolineato come "l’unità nazionale è la valvola di sicurezza per proteggere i diritti del popolo palestinese" e ha posto in evidenza la necessità di mettere fine alle attuali divisioni".

Il governo ritiene la visita di Bush in Israele, in occasione del 60° anniversario della creazione dello Stato ebraico e della Nakba palestinese, una garanzia di "protezione dei crimini di guerra finora commessi". E ha aggiunto che il discorso di Bush davanti alla Knesset rappresenta "una dichiarazione di guerra contro il popolo palestinese e contro le forze di resistenza. In questo discorso, Bush si è trasformato da presidente degli Stati Uniti a presidente sionista ed estremista. Su di lui possono essere applicate tutte le definizioni di razzismo e di sostegno al terrorismo".
E ha concluso: "Bush non è benvenuto nella terra di Palestina. Le sue dichiarazioni hanno smentito la possibilità che la sua amministrazione possa giocare un ruolo positivo per i diritti palestinesi. Le trattative sotto il patrocinio di Bush sono un disastro per tutti noi. Invitiamo a fermarle immediatamente e a ritornare alla scelta del consenso nazionale".

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