10 mujahidin liberati da Israele. Al-Ahrar: ‘Non fidarsi’.

Tel Aviv. Le autorità israeliane hanno deciso di concedere l'”amnistia” a dieci combattenti delle brigate di al-Aqsa, braccio armato del movimento di Fatah. Una lista contenente i nomi dei mujahidin è già stata inviata all'Autorità nazionale palestinese (Anp). Oltre ai dieci, che hanno beneficiato di un'amnistia totale – e possono quindi muoversi e viaggiare liberamente – Israele ha anche concesso alcune amnistie parziali ad altri guerriglieri di Fatah, che potranno muoversi all'interno dei loro distretti.

Il movimento al-Ahrar ha considerato la decisione israeliana l'ennesima manipolazione. Ha quindi invitato i combattenti a non fidarsi d'Israele e a rimanere all'erta su qualsiasi tentativo di attentare alle loro vite.

La notizia delle amnistie è stata paragonata al lancio da parte degli Stati Uniti delle trattative ravvicinate tra Israele e i palestinesi.

Secondo il movimento, queste ultime avrebbero lo scopo di sostenere Mahmud Abbas, “la cui carica è giunta al termine, e di sostenere i suoi inutili negoziati con Israele”.

Al-Ahrar ha anche ricordato che non sarebbe la prima volta che l'esercito israeliano inganna la resistenza, dopo l'assassinio di tre guerriglieri di al-Aqsa di Nablus, uccisi due mesi fa dopo aver ottenuto un'amnistia totale.

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