2014 l’anno più duro mai registrato per i pescatori di Gaza

1647223602Gaza-Ma’an. Il 2014 è stato l’anno più duro mai registrato per i pescatori palestinesi della Striscia di Gaza, ha riportato martedì un funzionario del sindacato.

I pescatori hanno dovuto affrontare frequenti attacchi prima, durante e dopo l’offensiva israeliana dell’estate scorsa e che ha provocato circa 2200 morti, ed il periodico inasprimento delle restrizioni ai loro mezzi di sussistenza è costato milioni di dollari.

Il capo del Sindacato dei Pescatori di Gaza, Nizar Ayyash, ha dichiarato a Ma’an che il settore ittico di Gaza ha subito perdite stimate attorno ai 9 milioni di dollari, soprattutto a causa del fatto che le forze israeliane hanno impedito ai 4000 pescatori della Striscia di svolgere qualsiasi attività di pesca durante la guerra estiva durata 50 giorni.

Questa diminuzione delle entrate si aggiunge alle restrizioni imposte negli ultimi otto anni durante l’assedio di Israele, che ha fortemente limitato l’area nella quale i Palestinesi possono pescare ed ha aumentato il tasso di povertà, salito al 90% per quanto riguarda i pescatori, anche prima della guerra.

Ayyash ha affermato che, mentre prima i pescatori erano soliti cacciare 4000 tonnellate di pesce, ora il totale è sceso a meno di 1500.

Le ripercussioni economiche che hanno colpito i Palestinesi negli ultimi anni si aggiungono alle massicce distruzioni delle proprietà che hanno affrontato durante il conflitto di luglio e agosto.

I porti utilizzati dai pescatori sono stati colpiti e distrutti dalle forze israeliane durante l’offensiva di questa estate, con 36 magazzini dei pescatori distrutti e tre parzialmente danneggiati.

Anche 52 imbarcazioni sono state distrutte, oltre ai possedimenti dei pescatori che sono stati bruciati durante la distruzione.

Durante l’intero 2014 Israele ha inoltre arrestato più volte alcuni Palestinesi mentre pescavano, effettuando 18 incursioni lungo la Striscia, durante le quali 56 pescatori sono stati arrestati. Hanno anche confiscato 21 imbarcazioni e 14 reti da pesca.

Nonostante l’accordo di cessate il fuoco di agosto, Israele ha ripreso a colpire i pescatori di Gaza dopo poco tempo.

Sebbene l’accordo abbia apparentemente incrementato la zona di pesca assegnata ai Palestinesi, passando da 3 miglia nautiche a sei e successivamente doveva portarla a dodici, i pescatori dicono che fino ad ora Israele l’ha mantenuto a sei ed ha attaccato anche entro questo limite.

Tutto ciò nonostante il fatto che la zona sia tecnicamente stabilita a 20 miglia nautiche, secondo gli accordi di Oslo sottoscritti da Israele e dall’Autorità Palestinese all’inizio degli anni ’90.

Il ricercatore del dipartimento per i diritti sociali ed economici del Palestinian Center for Human Rights Azzam Shaath ha affermato che quest’anno è stato l’anno più difficile mai registrato dai pescatori.

Shaath ha aggiunto che sperava che “la sofferenza dei pescatori sarebbe terminata dopo l’offensiva israeliana su Gaza dal momento che l’accordo di pace lo prevedeva, ma che ciò non è accaduto e la loro sofferenza è peggiorata da quando Israele non si è impegnata nell’accordo ed ha impedito ai pescatori di svolgere il loro lavoro”.

Traduzione ai Aisha Tiziana Bravi