30.000 ordini di detenzione amministrativa dallo scoppio dell’Intifada di al-Aqsa

Quds Press. Un avvocato palestinese per i diritti umani, specializzato negli affari dei prigionieri palestinesi, ha dichiarato che le autorità di occupazione hanno abusato dell’utilizzo della detenzione amministrativa, facendola diventare una pratica costante per rapportarsi con i palestinesi, e un mezzo di punizione collettiva.

L’avvocato Abdel Nasser Farwana, in un comunicato stampa ricevuto da Quds Press, ha affermato che dallo scoppio dell’Intifada di al-Aqsa, il 28 settembre 2000, le autorità di occupazione hanno emesso più di 30.000 ordini di detenzione amministrativa, tra nuove notifiche o rinnovi di detenzioni già in atto, sulla base del cosiddetto “fascicolo segreto” che il detenuto e l’avvocato non sono autorizzati a visionare.

Ha aggiunto che le autorità stanno ancora trattenendo nelle carceri dell’occupazione più di 750 detenuti amministrativi, senza accusa né processo, inclusi rappresentanti politici eletti, accademici, scrittori e professionisti dei media, avvocati, intellettuali, leader delle comunità, bambini, pazienti bisognosi di cure e anziani.

Farwana ha sottolineato che i detenuti amministrativi hanno fatto ricorso a diversi mezzi di protesta per contrastare la detenzione amministrativa, compreso lo sciopero della fame.

Da domenica 25 settembre, 30 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane hanno iniziato uno sciopero della fame, rifiutandosi di accettare la loro detenzione amministrativa.

È interessante notare che questa protesta nasce dalla costante escalation di ordini di detenzione amministrativa da parte dell’occupazione: sono 750 i detenuti amministrativi attualmente incarcerati.

Secondo le statistiche palestinesi, l’80% dei detenuti amministrativi sono ex prigionieri che hanno già trascorso molti anni nelle carceri dell’occupazione.

Con l’aggettivo “amministrativa” s’intende l’arresto senza accusa né processo, e senza consentire al detenuto e al suo avvocato di visionare il materiale accusatorio, in chiara ed esplicita violazione delle disposizioni del diritto internazionale umanitario. Va notato che “Israele” sia l’unico “paese” al mondo che può permettersi di agire in tale modo.

Le autorità di occupazione affermano che ogni detenuto amministrativo possiede un “fascicolo segreto” che non può essere reso noto in alcun modo, quindi il detenuto non conosce la durata della sua pena né le accuse a suo carico.

Traduzione per InfoPal di G.B.