400 morti, 6920 arrestati in Cisgiordania e Gerusalemme dal 7 ottobre

400 morti, 6920 arrestati in Cisgiordania e Gerusalemme dal 7 ottobre

Cisgiordania occupata/al-Quds. Il bilancio delle vittime nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme è salito a 400 dal 7 ottobre, mentre i dati sui prigionieri palestinesi indicano l’arresto di 6.920 persone nello stesso periodo.

Il Centro media palestinese “Muta” ha documentato l’omicidio di 400 palestinesi in Cisgiordania e a Gerusalemme nel periodo tra il 7 ottobre e l’8 febbraio.

Secondo il Centro, i palestinesi sono stati uccisi dalle Forze di occupazione israeliane (IOF): 95 di loro sono stati uccisi a Jenin, 74 a Tulkarem, 54 ad al-Khalil/Hebron, 46 a Nablus, 38 a Ramallah e 33 a Gerusalemme, oltre a 24 morti a Tubas, 16 a Qalqilya, 9 a Betlemme, 8 a Gerico e 3 a Salfit.

L’ultimo caso è stato annunciato giovedì mattina, quando il giovane Muhammad Khalil al-Barghouti è morto per le gravi ferite riportate due settimane fa, mentre affrontava l’incursione delle IOF nella città di Kafr Ain, a nord-ovest di Ramallah.

Il numero dei detenuti palestinesi è salito a 6.920 dal 7 ottobre 2023, dopo che l’esercito israeliano ha arrestato altri 20 palestinesi durante le sue campagne di incursioni e arresti in diversi governatorati della Cisgiordania.

Una dichiarazione congiunta della Commissione per gli Affari dei Detenuti e degli ex-detenuti e della Società dei Prigionieri Palestinesi, ha affermato giovedì che “il numero totale degli arresti israeliani dopo il 7 ottobre è salito a circa 6.920, compresi i rapiti dalle case e nei posti di blocco militari, nonché coloro che sono stati costretti a consegnarsi sotto minaccia e coloro che sono stati tenuti in ostaggio”.

La dichiarazione ha indicato che “le IOF hanno arrestato durante la notte almeno 20 cittadini di diverse città e paesi della Cisgiordania, tra cui ex-prigionieri”.

Gli arresti israeliani sono stati “accompagnati da sabotaggi e distruzioni delle proprietà dei cittadini, oltre che da gravi percosse e aggressioni ai detenuti e alle loro famiglie, oltre che dalla confisca del loro denaro”.

La Cisgiordania occupata e Gerusalemme sono state testimoni di un’escalation di operazioni di resistenza e di scontri con le incursioni quotidiane e le campagne di arresti israeliane.

Traduzione per InfoPal di F.L.