45° anniversario della Naksa: dal 1967 Israele ha arrestato 750mila palestinesi

45° anniversario della Naksa: dal 1967 Israele ha arrestato 750mila palestinesi


Ramallah – InfoPal.
Dall’occupazione israeliana del 1967, circa 750mila palestinesi sono stati arrestati da Israele.

Il dato è quello della Naksa, la “ricaduta”, con riferimento alla rinnovata tragedia della sottrazione e occupazione di terre palestinese, dopo la pulizia etnica, alla deportazione di migliaia di palestinesi di 20 anni prima, Nakba.

Nel giugno del 1967 Israele si impossessò con la forza di ciò che restava della Palestina storica, espellendo circa 450mila palestinesi dalla Cisgiordania, compresa al-Quds (Gerusalemme), e da Gaza.

Da allora, l’occupazione israeliana non si è più arrestata, così come la pulizia etnica, la deportazione, le aggressioni, la colonizzazione e l’ebraicizzazione dei luoghi storici e sacri palestinesi.

Nasser Farwana, direttore dell’ufficio di statistica del ministero dei Prigionieri, pubblica, in occasione de 45° anniversario della Naksa, un resoconto in cui si dimostra, con dati e nomi dei palestinesi arrestati, come la politica degli arresti indiscriminati e quotidiani non si sia mai fermata da quella data.

Bambini, ragazze e donne incinte, malati e sofferenti, anziani ultra-settantacinquenni, politici e studenti, ministri: tutti sono stati sottoposti a questa prassi israeliana.

Dei 750mila palestinesi arrestati da allora, 202 sono deceduti in una cella israeliana a causa di tortura o negligenza medica, ma anche per esecuzioni deliberate.
A centinaia sono morti invece a breve distanza della liberazione, sempre in conseguenza delle medesime pratiche israeliane.

“La condizioni dei detenuti palestinesi oggi, a distanza di 45 anni, restano tali e quali. Quelli delle detenzioni in Israele sono definibili tra i peggiori standard al mondo”, commenta Farawna.

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