A due anni dall’offensiva israeliana contro Gaza, 900 Palestinesi hanno bisogno di cure permanenti

_u3a4858_2Gaza. Secondo i dati pubblicati dall’UNRWA, circa 900 Palestinesi della Striscia di Gaza necessitano di cure mediche come risultato di disabilità permanenti causate dall’offensiva israeliana che iniziò l’8 luglio del 2014 e durò 51 giorni.

Nel secondo anniversario della guerra israeliana, l’ospedale Shifa di Gaza ha 3.839 pazienti in lista di attesa che hanno bisogno di interventi chirurgici, oltre la metà dei quali gravi. Alcune operazioni saranno eseguite addirittura nel 2018, sempre secondo le dichiarazioni dell’UNRWA.

“Alcuni pazienti soffrono da due anni a causa delle ferite – ha dichiarato all’UNRWA il dott. Mahmoud Matar, un chirurgo ortopedico dello Shifa – e hanno bisogno di cure. Molti altri stanno aspettano le protesi. La situazione delle protesi a Gaza è molto precaria”.

Secondo i dati del ministero della Sanità palestinese, una significativa parte delle infrastrutture mediche della Striscia di Gaza è rimasta danneggiata seriamente: l’ospedale Al-Wafa della città di Gaza e tre cliniche sono state distrutte dalla guerra israeliana; 18 ospedali e 60 cliniche sono state danneggiate.

Un totale di 11.200 Palestinesi – compresi 3.800 bambini – sono stati feriti, secondo i documenti dell’Onu. Circa 36.000 Palestinesi – 20 per cento della popolazione di Gaza – hanno bisogno di sostegno per la salute mentale, a causa dell’offensiva israeliana, secondo i rapporti dell’Organizzazione mondiale della Sanità-WHO.

Tuttavia, sottolinea l’UNRWA, nella Striscia di Gaza manca personale specializzato, anche a causa del blocco israeliano, che limita la possibilità di specializzazioni e formazione, e delle divisioni interne palestinesi, che hanno lasciato il personale sanitario pubblico senza stipendio regolare.

(Fonte: Ma’an)