Giovane palestinese ucciso per “errore”, l’intelligence israeliana si “scusa”

394776CGerusalemme-InfoPal. Mustafa Nimir è stato ucciso per “errore”. E’ quanto ha ammesso l’intelligence israeliana martedì, informando la famiglia del giovane assassinato lunedì da soldati durante un’incursione nel campo profughi di Shufaat. E’ un dei tanti bambini, adolescenti, giovani, uomini e donne, uccisi per “sbaglio”, per “eccesso di difesa”, per repressione, per rappresaglia, per… occupazione. Questo fanno forze di occupazione che invadono, puliscono etnicamente e occupano un paese che appartiene loro. 

Secondo quanto riporta l’agenzia Ma’an, il padre di Mustafa, Talal, ha dichiarato che, martedì, l’intelligence israeliana ha convocato lui e sua moglie alla stazione di polizia di Nabl Yaqoub, a Beit Hanina, sobborgo di Gerusalemme Est, e li ha informati che la polizia aveva aperto un’inchiesta sull’episodio che aveva coinvolto il loro figlio, spiegando che il ragazzo e il cognato, Ali Tayser Nimir, 25 anni, non stavano affatto tentando di investire dei soldati. Ali era rimasto ferito dalle raffiche di proiettili sparate contro l’auto su cui viaggiavano.

I due giovani stavano tornando a casa dopo aver comprato del cibo per la famiglia.

Ali è ricoverato nell’ospedale Hadassah a Gerusalemme.

Episodi come questo, dove innocenti palestinesi sono vittime della violenza israeliana, sono all’ordine del giorno e rappresentano l’effetto quotidiano di 70 anni di occupazione sionista dei territori palestinesi.

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