La proposta, presentata dai Palestinesi, insieme a Egitto, Algeria, Marocco, Libano, Oman, Qatar e Sudan, condanna Israele su molte questioni riguardanti Gerusalemme e i suoi luoghi santi.
Haaretz riferisce che la proposta “ammette che la città di Gerusalemme è santa per Ebraismo, Cristianesimo e Islam, ma sostiene che il sito del Monte del Tempio è sacro solo per i musulmani e non menziona il suo significato per gli ebrei”.
Secondo la narrativa israeliana, il luogo è considerato sacro per l’ebraismo.
Per l’Islam è la prima Qiblah (direzione per la preghiera), e terzo luogo santo.
Israele sta eseguendo scavi sotto il complesso di al-Aqsa che ne mettono in pericolo le fondamenta.
Lo stato sionista ebraico ha condannato la risoluzione come “un tentativo di riscrivere la storia in un modo pericoloso, ingiusto e parziale”.
In realtà, la risoluzione dell’Unesco non nega i legami con il cosiddetto Monte del Tempio e l’ebraismo, ma condanna e critica fortemente le politiche israeliane:
http://unesdoc.unesco.org/images/0024/002462/246215e.pdf
(Fonti: Imemc, Ma’an, PIC)