L’esercito israeliano riduce la zona di pesca nella Striscia di Gaza

PIC. L’esercito di occupazione israeliano ha annunciato mercoledì di aver ridotto la zona di pesca nelle acque di Gaza a un massimo di 10 miglia nautiche dalle 15 precedenti, sostenendo che la misura è una risposta al lancio di palloncini incendiari verso le aree israeliane.

La mossa è arrivata pochi giorni dopo che l’esercito israeliano aveva ripristinato il limite di pesca alle 15 miglia nautiche.

La precedente decisione israeliana di aumentare la zona di pesca è stato il primo passo per l’attuazione di una fragile tregua intesa a evitare un nuovo conflitto tra Israele e le fazioni della resistenza palestinese.

Nell’ambito degli accordi di Oslo firmati nel 1993, Israele è obbligato a consentire la pesca fino a 20 miglia nautiche, ma questo non è mai stato attuato.

In pratica, Israele permise di pescare fino a 12 miglia nautiche fino al 2006, quando la zona di pesca fu poi ridotta a sei e più tardi a tre.

Israele mantiene un pesante blocco navale su Gaza, limitando il traffico all’interno e all’esterno dell’enclave e la distanza che i pescatori di Gaza possono percorrere per pescare, compromettendo gravemente il sostentamento di circa 4000 pescatori e almeno 1.500 persone coinvolte nell’industria della pesca.