Rassegna stampa del 12 febbraio.
A cura di Chiara Purgato.
AMIRA HASS 12 febbraio 2010
Straniero nella sua città
La storia di un uomo che rivendica il diritto di vivere nella sua terra, racconta Amira Hass.
Ho scoperto il servizio di catering perfetto, da consigliare a chiunque non abbia il tempo di cucinare per gli ospiti: il negozio di pasta fresca Umm Elias. È stato Elias a parlarmi della piccola attività della madre, che è di origini armene: i genitori e i nonni si trasferirono in Palestina negli anni venti del secolo scorso dopo essere sopravvissuti al genocidio in Turchia.
Non conosco Elias personalmente. Ci siamo parlati solo al telefono: io da casa, lui da un carcere israeliano dove sono rinchiusi gli stranieri sorpresi senza visto. Presto sarà espulso. Ma Elias non è uno “straniero”. È nato quarant’anni fa nella città vecchia di Gerusalemme. Dopo l’annessione del 1967 è diventato un “residente permanente”: uno status che si applica a chi si trasferisce in un paese senza prenderne la cittadinanza. Molti palestinesi hanno rifiutato di diventare cittadini dello stato occupante e sono rimasti residenti: una posizione debole, che dal 1995 le autorità israeliane non riconoscono più. Così molti palestinesi sono stati costretti a lasciare la città (e il paese).
Elias ha vissuto alcuni anni negli Stati Uniti, ma dopo l’11 settembre 2001 ha deciso di tornare. Per rientrare ha usato un documento di viaggio statunitense su cui era stampato un visto turistico israeliano: un turista nella sua terra. Quattro anni dopo, nel gennaio 2010, a un posto di blocco a sud di Ramallah un soldato ha sequestrato il suo documento d’identità e lo ha arrestato.
Un bravo avvocato sta seguendo il suo caso. Pochi giorni fa un giudice ha ordinato il suo rilascio su cauzione. Il prossimo passo sarà rivendicare il diritto di Elias di vivere nella sua città natale.
http://www.movieplayer.it/
Colin Firth verso la terra promessa
Lo straordinario attore torna a collaborare con Michael Winterbottom per il complesso Promised Land, dedicato al conflitto israelo-palestinese. Nel cast anche Jim Sturgess e Matthew Macfadyen.
notizia a cura di Valentina D'Amico, scritta il 12.02.2010
Gli attori Colin Firth eMatthew Macfadyenaffiancheranno il collegaJim Sturgess nel drammatico Promised Land, nuova complessa pellicola del regista Michael Winterbottom. Il film, dedicato al conflitto arabo-israeliano e scritto daLaurence Coriat, ricostruisce la storia della divisione della Palestina nel 1948 e la successiva creazione dello stato di Israele. Il lavoro mostrerà gli assalti delle forze militari israeliane contro quelle inglesi e arabe durante la campagna per la creazione di Israele, desterà polemiche in entrambe le fazioni. Jim Sturgess interpreterà un ufficiale inglese che si trova a scontrarsi con la fazione ebrea estremista. Il progetto da 5 milioni di dollari verrà girato in estate e sarà prodotto dal socio di Winterbottom Andrew Eaton con la loroRevolution Films.
http://www.dazebao.org/news/index.php
A Roma va in scena “Mi chiamo Rachel Corrie”
GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO 2010 19:48
ROMA – Venerdi'12 Maggio 2010 alle ore 21.00 in viale delle Terme di Caracalla 55/ A andrà in scena “Mi chiamo Rachel Corrie” tratto dagli scritti di Rachel Corrie a cura di Alan Rickman e Katharine Viner. Traduzione di Monica Capuani e Marta Gilmore. Rachel Corrie, una ragazza americana di 23 anni, si era trasferita a Rafa, nella striscia di Gaza, per lavorare con il Movimento di Solidarietà Internazionale. Il 16 marzo 2003, nel tentativo di impedire ad un bulldozer dell'esercito israeliano di distruggere alcune case palestinesi, Rachel venne ferita a morte.
Aveva scritto molto nel corso della sua breve vita e dalla Palestina inviò molte email e lettere alla sua famiglia e ai suoi amici, spiegando perché volesse essere a Gaza e le sue considerazioni sul conflitto.
Quando “The Guardian” pubblicò alcune di queste email, Alan Rickman, attore e regista inglese, e la giornalista Katherine Viner ne vennero colpiti al punto di voler raccogliere i suoi scritti per elaborarne una pièce teatrale. I genitori acconsentirono e fornirono a Rickman e Viner tutti gli scritti della figlia dall’età di 12 anni. per approfondire potete visitare il sito www.rachelcorriefoundation.org.
Nella la serata sarà presente il banchetto del Free Gaza Movement che distribuirà materiale video e informativo sulla missione di primavera, durante la quale ill Free Gaza Movement invierà almeno sei barche a Gaza per interrompere l'assedio che Israele impone ad un milione e mezzo di Palestinesi.
M.O./ Sventato rapimento Hamas di un militare israeliano
Militante Hamas arrestato lo scorso 12 dicembre
Roma, 11 feb. (Apcom) – I servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato nello scorso dicembre un militante di Hamas che si era infiltrato nello Stato ebraico allo scopo di rapire un militare, ucciderlo e negoziare la riconsegna del corpo.
Come riporta il quotidiano israeliano Ha'aretz, l'arresto è stato effettuato il 12 dicembre scorso, mentre erano in corso i negoziati fra Hamas e Israele per il rilascio di Gilad Shalit, il militare rapito dalle milizie palestinesi nel giugno del 2006.
L'uomo, identificato come Salman Abu Atik, aveva cercato di entrare in Israele attraverso la frontiera egiziana dopo aver lasciato la Striscia di Gaza attraverso uno dei tunnel utilizzati per il contrabbando.
M.O./ Rapporto: Israele oggetto campagna delegittimazione mondiale
Ma governo invitato a non ignorare critiche legittime
Gerusalemme, 12 feb. (Apcom) – Israele deve fronteggiare una campagna mondiale di delegittimazione, che mira a isolarlo e occultarne il carattere ebraico e democratico. Lo indica una relazione presentata al gabinetto israeliano, che invita però il governo a non ignorare “le critiche legittime”.
“La demonizzazione di Israele (…) mira a negare la sua legittimità e presentarlo come un'entità coloniale associata a pratiche naziste, alla segregazione o al razzismo”, è scritto in questa relazione dell'Istituto di ricerca Reut di Tel Aviv sulle questioni economiche e sociali che è stato presentato al governo di Benjamin Netanyahu.
Questa relazione, di cui la France Presse ha ricevuto una copia, critica in particolare “manifestazioni ostili ai rappresentanti israeliani in università straniere o negli stadi, appelli al boicottaggio dei prodotti realizzati in Israele, o anche tentativi che mirano a fermare e proseguire in giudizio all'estero dei responsabili” dello stato ebraico.
La relazione chiama in particolare in causa una rete mondiale di individui, associazioni e ong filo-palestinesi, arabe o musulmane spesso legate alla sinistra “il cui denominatore comune è presentare Israele come uno stato paria e negare il suo diritto all'esistenza”.
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Le fantasiose analisi dell’esperto militare di Goldstone |
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In un’intervista al Middle East Monitor, il principale analista militare della Commissione Goldstone, l’ex colonnello dell’esercito irlandese Desmond Travers, ha affermato che Hamas lanciò “solo un paio di razzi” contro Israele nel mese precedente la campagna anti-Hamas delle Forze di Difesa israeliane nella striscia di Gaza (27 dicembre 2008-21 gennaio 2009).
M.O. Gaza: scontro a fuoco vicino al confine 12 Febbraio 2010 Dopo le violenze di ieri resta molto alta la tensione lungo la linea di demarcazione fra Israele e Gaza. Una pattuglia israeliana, ha riferito la radio militare, ha aperto oggi il fuoco, vicino al kibbutz di Kissufim, in direzione di miliziani palestinesi armati che si trovavano in territorio palestinese, a ridosso dei reticolati di confine. Finora su questo incidente non si hanno altri dettagli. Ieri un miliziano palestinese è rimasto ucciso e due suoi compagni sono stati feriti in un raid aereo israeliano. In un episodio precedente, tre sorelline palestinesi sono rimaste ferite dalle schegge di un proiettile di artiglieria israeliano, sparato dopo un attacco di mortai palestinesi contro il Neghev.
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