Il primo ministro Ismail Haniyah ha sottolineato la necessità di proteggere il popolo palestinese da qualsiasi lotta interna, deporre completamente le armi e insistere sul dialogo per risolvere le divergenze esistenti o altre che potranno nascere.
Durante la seduta del Consiglio dei ministri, ieri, mercoledì 10 gennaio, il premier ha dichiarato: "Noi non smentiamo lesistenza di attriti politici, ma vogliamo precisare come guardare a queste divergenze per evitare che si trasformino in scontro armato, perché questo farà felice i nemici del popolo che pianificano da tempo di farlo entrare nel tunnel della guerra civile".
Persecuzione degli "istigatori di discordia"
Haniyah ha confermato che il governo non smetterà di perseguitare i "seminatori di disordine" e di presentarli alla giustizia: "Cè una legge che va applicata su tutti in Cisgiordania e nella Striscia. E se le condizioni amministrative impediscono al governo di svolgere il lavoro come si deve in qualche zona della patria, questa non significa che il diritto pubblico debba cadere".
Haniyah ha aggiunto: "Il governo, e il movimento al quale esso appartiene, possiedono la volontà di rafforzare lunità nazionale e di approfondire lunione politica in base al documento della concordia nazionale".
Il primo ministro dà la colpa della divergenza e dei disordini alloccupazione, prima di tutto, e poi alle parti che assediano il popolo palestinese, a quelle che vogliono intromettersi negli affari interni palestinesi e a chi commercia con loro.
E ha chiesto ai paesi arabi di applicare le decisioni di togliere lassedio dal popolo palestinese: "Questa rabbia è a causa delloccupazione che preme sui palestinesi e dellassedio che impone un blocco soffocante".
Opere di istigazione
Per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate ieri dal Comitato esecutivo dellOlp (https://www.infopal.it/testidet.php?id=3759 ), Haniyah ha affermato: "Il comitato esecutivo, che pone se stesso come giudice e accusatore e, nello stesso tempo, dà la colpa al governo e a parti precise, dovrebbe guardare alla situazione palestinese in maniera globale, con due occhi e non con uno solo".
E li ha invitati a evitare la comunicazione pubblica delle divergenze negli affari amministrativi e listigazione.