Il ministro delle Infrastruttue Benjamin Ben Eliazer ha deciso di ritardare la visita in Egitto a causa delle reazioni suscitate dal documentario trasmesso in tv secondo cui l’"unità Shakid" da lui guidata durante la guerra del 1967 – era ministro della Difesa – fu responsabile dell’uccisione a sangue freddo di 250 soldati egiziani e delle loro famiglie indifese.
Durante un incontro tra i comitati arabi e degli Affari esteri e il Consiglio di Sicurezza nazionale in Parlamento, il dirigente egiziano ha dichiarato che il ministro degli Esteri ha iniziato l’azione a seguito del documentario mandato in onda dalla tv israeliana che mostrava il massacro dei soldati egiziani.
I membri del Parlamento hanno rivolto un appello per la distribuzione di una petizione alla Corte Suprema di Giustiza e alle Corti criminali per processare i leader israeliani coinvolti nella carneficina dei prigionieri egiziani.
Il capo del comitato per le relazioni straniere, Mustafa Al-Faqi, ha dichiarato che i crimini israeliani non possono essere dimenticati solo perché "è passato del tempo da quando sono stati commessi". E ha aggiunto che gli israeliani hanno mostrato il documentario nel tentativo di spaventare gli arabi e gli eserciti.
Ben Eliazer è considerato molto vicino agli egiziani e avrebbe dovuto recarsi al Cairo fra qualche giorno. Il ministro israeliano ha negato quanto emerso nel documentario per ciò che riguarda lui e la sua divisione durante l’aggressione contro l’Egitto.