Obama depenalizza la guerra dei droni assassini

PressTv. Ismail Salami, autorevole studioso iraniano, ha affermato che il presidente Usa Barack Obama ha depenalizzato la guerra dei droni assassini.

Uno studioso autorevole sostiene che gli sforzi del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel cercare una copertura giuridica per gli attacchi dei droni assassini americani in diversi paesi del mondo rappresenta una mossa criminale per “legalizzare l’illegale”.

“Obama sta commettendo dei crimini contro l’umanità, con il pretesto di sembrare ‘una brava persona’, è ‘un lupo travestito da agnello’ e sta facendo degli sforzi palesi per legalizzare l’illegale e giustificare l’ingiustificabile”, ha scritto la settimana scorsa Ismail Salami

http://www.presstv.ir/detail/2012/11/26/274659/obama-legalizes-targeting-innocents/

“Con il pretesto di combattere il terrorismo, Obama ha seguito le orme dell’ex presidente George Bush addirittura intensificando gli attacchi dei droni assassini in diverse parti del mondo, una decisione che ha decretato la morte di moltissime persone innocenti”, ha rilevato poi l’autore iraniano.
Secondo un rapporto pubblicato dal New York Times il 24 novembre, gli Stati Uniti hanno elaborato un regolamento formale per “legalizzare” questi attacchi di droni assassini in sei paesi musulmani.

Tale regolamento fornirebbe al nuovo governo “norme e procedure chiare” per proseguire con il suo programma mirato di uccisioni.

Salami ha inoltre fatto riferimento alle sanzioni illegali dell’amministrazione Usa contro la Repubblica islamica dell’Iran e ha definito i divieti come un atto di “uccisione silenziosa”.

“Oltre agli attacchi illegali della CIA con i droni assassini in Pakistan, Afghanistan, Yemen, Somalia, Iraq e tante altre destinazioni segrete, Obama ha avviato un sistema di uccisioni silenziose in Iran imponendo sanzioni che hanno colpito indirettamente ma senza pietà i pazienti iraniani, mettendo in pericolo 6 milioni di vite e stroncandone altre”, ha osservato.
“Il 26 novembre, Seyed Alireza Marandi, presidente dell’Accademia delle Scienze mediche, ha scritto una lettera a Ban Ki-Moon, Segretario generale delle Nazioni Unite e ha espresso la propria grave preoccupazione per la salute delle persone in difficoltà in Iran e gli ha rivolto un appello affinché si adottino le misure necessarie per la rimozione delle sanzioni così brutalmente mirate contro i pazienti iraniani “, ha aggiunto.

Nonostante i regolamenti statunitensi non impongano alcun divieto alle proprie aziende per la vendita di medicinali e materiale medico in Iran, gli esportatori sono obbligati a richiedere delle licenze speciali. Inoltre, in seguito alle sanzioni, l’impossibilità di trasferire denaro attraverso le banche ha gettato un’ombra imponente sui settori farmaceutico e sanitario in Iran e ha colpito pesantemente l’importazione di medicinali nel paese.

All’inizio del 2012, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno imposto nuove sanzioni sul petrolio iraniano e sul settore finanziario con l’obiettivo di impedire ad altri paesi di acquistare petrolio iraniano e per bloccare le transazioni verso la Banca centrale dell’Iran.

Le sanzioni illegali ideate dagli Usa sono state imposte sulla base dell’accusa infondata secondo cui l’Iran sta perseguendo obiettivi non civili nel suo programma per l’energia nucleare.

Anche se le sanzioni degli Stati Uniti non vietano direttamente la vendita di medicinali e materiale medico per l’Iran, le sanzioni sul settore bancario stanno ostacolando concretamente l’importazione di farmaci nel paese, mettendo così a rischio la vita di milioni di pazienti affetti da malattie particolari come talassemia, emofilia, epatite, sclerosi multipla, diabete e altre ancora..

Salami ha inoltre menzionato l’incapacità di Obama di mantenere le promesse annunciate durante la campagna nei confronti del popolo americano e della comunità musulmana “perché non ha fatto sforzi concreti per eliminare la povertà negli Usa e per sconfiggere l’islamofobia nel paese e in Occidente.”

“Anzi,” ha aggiunto l’analista iraniano “ha consapevolmente fomentato il fenomeno portandolo a un grado di orrore inconcepibile”.

“Come premio Nobel della pace, Obama non è assolutamente credibile. Inutile dire che coloro che gli hanno conferito il premio per la pace dovrebbero abbassare il capo per la vergogna”, ha concluso Salami.

Traduzione per InfoPal a cura di Viola Migliori