110 Palestinesi rapiti in Palestina: metà di loro sono bambini

Imemc. Lunedì, la polizia israeliana ha rapito 110 Palestinesi durante le proteste che hanno colpito le città arabe del ’48. Metà di loro sono bambini.

Il Sito web Arabs48 News ha riferito che importanti proteste si sono svolte in diverse parti del paese, mentre manifestanti hanno anche chiuso varie strade, tra cui Tamra-Akka Road, e si sono scontrati con agenti di polizia israeliani che li hanno aggrediti.

Dieci Palestinesi sono stati rapiti nella zona di Tamra-Akka Road (Akko), mentre la polizia ha usato bombe a gas e granate assordanti contro i manifestanti, provocando diversi feriti.

A Nazareth, centinaia di poliziotti si sono scontrati con i manifestanti, e ne hanno violentemente aggredito decine, prima di rapire 40 Palestinesi.

Migliaia di persone hanno manifestato ad Arraba al-Batouf, in Galilea, portando bandiere palestinesi, e cantando contro le politiche ostili del governo israeliano.

Molti manifestanti hanno chiuso le strade principali e bruciato pneumatici nel tentativo di impedire alla polizia di aggredirli.
Altre proteste sono continuate nelle città arabe del Negev, mentre sono stati segnalati scontri con la polizia, e agenti hanno aggredito decine di manifestanti.

La polizia ha continuato a ricorrere all’uso eccessivo della forza nel tentativo di porre fine alle proteste.

L’analista militare Amos Harel che scrive per il giornale israeliano Haaretz, ha dichiarato che le proteste di massa in tutto il paese sta mostrando a Netanyahu perché dovrebbe, allo stato attuale, astenersi dal dichiarare una guerra globale contro Gaza.

Traduzione di Edy Meroli