La UE decide di mantenere Hamas nella lista dei terroristi. Il movimento: scelta immorale

euroz-neGaza-AFP. Lunedì Hamas ha duramente criticato, definendolo “immorale”, un appello della UE per mantenerla nella black-list dell’asse del terrore, un mese dopo che una corte Europea ne aveva ordinato la rimozione.

“L’insistenza dell’Unione Europea nel voler mantenere Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche è una iniziativa immorale e riflette la totale parzialità della UE a favore dell’occupazione israeliana”, ha dichiarato all’AFP il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri.

“Essa le fornisce (ad Israele) la copertura per i suoi crimini contro il popolo palestinese”, ha aggiunto.

I ministri degli Esteri dei 28 paesi membri della UE hanno deciso, durante un incontro tenuto lunedì, di impugnare la decisione presa dalla Corte Generale dell’Unione Europea il 17 dicembre, come ha affermato il rappresentante dell’Unione per la politica estera, Federica Mogherini.

La sentenza pronunciata dalla seconda corte più importante della UE ha dichiarato che porre Hamas nella black-list nel 2001 non si fondava su solidi giudizi legali, ma su conclusioni derivanti dai media e da Internet.

Hamas, che ha governato la Striscia di Gaza fin dal 2007, ha presentato appello contro la propria inclusione nella black-list per diversi motivi.

Gli Stati Uniti, l’alleato più vicino ad Israele, hanno esortato la UE a mantenere le sanzioni contro Hamas, affermando che la posizione degli USA “non è cambiata” e che Hamas è ancora una “organizzazione terroristica estera”.

Hamas ha lanciato migliaia di razzi contro Israele nella guerra della scorsa estate, durata 50 giorni, durante la quale Israele ha colpito incessantemente con migliaia di attacchi aerei, attacchi navali e forze sul terreno.

La guerra ha ucciso circa 2.200 Palestinesi, la maggior parte civili, e 73 israeliani, la maggior parte dei quali erano soldati.

I ministri della UE si sono incontrati a Bruxelles per discutere su come rafforzare la cooperazione di fronte all’aumento della minaccia dei militanti Islamici a seguito dei sanguinosi attacchi di Parigi e dei raid contro i terroristi in Belgio.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi