Le forze israeliane cacciano di casa madre e bimbo piccolo durante un raid nel campo profughi di Shufat

Gerusalemme-Ma’an. Martedì le forze israeliane hanno invaso il campo profughi di Shufat, nella Gerusalemme Est occupata, e hanno cacciato una donna palestinese e il suo bimbo fuori di casa, costringendoli ad aspettare per più di un’ora e mezza sotto il sole cocente mentre perquisivano l’abitazione.

Thaer Fasfous, portavoce del movimento di Fatah, ha riferito a Ma’an che le forze israeliane hanno fatto un’incursione nella casa di Dawood Houshiyeh e hanno costretto donna e figlio a uscire.

Micky Rosenfeld, portavoce della polizia israeliana, ha dichiarato che avrebbe cercato fra i rapporti.

I raid israeliani nelle cittadine, nei villaggi e nei campi profughi palestinesi avvengono quotidianamente in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, con una media settimanale di 95 incursioni di perquisizione e arresto, secondo la documentazione dell’ONU relativa al 2016.

A quanto riportato dal gruppo per i diritti dei prigionieri Addameer, con dati aggiornati a maggio, ci sono 6.200 palestinesi nelle carceri israeliane, fra cui 300 minorenni.

Traduzione di F.G.