A chi tocca morire: un anno dall’offensiva israeliana a Gaza [FOTO]

Gaza – The Palestine Chronicle. Testo e foto di Mahmoud Nasser. Gli anniversari non sono necessariamente sempre associati alla paura. Ma nel caso della Palestina, ciò è diverso poiché alcuni di questi anniversari sono associati alla guerra.

Negli ultimi 14 anni, Israele ha lanciato quattro offensive militari su larga scala contro la Striscia di Gaza assediata. Ogni guerra era ugualmente orribile, ugualmente distruttiva.

Il 10 maggio ricorre il primo anniversario dell’ultima guerra israeliana a Gaza, soprannominata da Israele “Guardian of the Walls” e dai palestinesi come “The Sword of Jerusalem“.

I dati forniti dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari trasmettono almeno una parte del macabro esito dell’offensiva di 11 giorni:

  • 253 palestinesi hanno perso la vita, tra cui 23 bambine, 43 ragazzi e 38 donne.
  • 14 famiglie hanno perso tre o più membri della famiglia.
  • 1.948 palestinesi sono rimasti feriti, inclusi 610 bambini e 398 donne.
  • 1.042 abitazioni private ed edifici commerciali sono stati totalmente distrutti, mentre 769 abitazioni private ed edifici commerciali hanno subito gravi danni.
  • Anche 6 ospedali e 11 cliniche sono stati danneggiati.

Sarebbe sbagliato supporre che i palestinesi nella Striscia di Gaza siano abituati a questa tragica realtà. In effetti, nonostante le distruttive guerre israeliane e l’assedio in corso, i palestinesi comuni trovano sempre un modo per portare avanti la propria vita.

A chi tocca morire?

Alla domanda sul bombardamento israeliano, un residente di Beit Hanoun ha descritto la guerra con queste parole:

“C’erano terrore, paura, preoccupazione, bombardamenti continui [provenienti] da ogni parte. Non sapevamo da dove sarebbe venuto il pericolo o a chi toccava morire. I bambini piangevano, le donne urlavano. I nostri vicini sono venuti di corsa da noi per sicurezza, ma la verità è che non c’era luogo sicuro”.

Gli attacchi aerei israeliani di solito si verificano durante la notte, quando le persone si sentono più vulnerabili.

Durante la guerra, per gli oltre due milioni di residenti nella Striscia di Gaza, le notti si sono trasformate in un incubo senza fine: si sono sentiti intrappolati nelle loro case mentre contavano i secondi prima che sorgesse il sole, solo per provare un po’ di sollievo.

Uno dei residenti nell’area di Ansar, nella parte occidentale della città di Gaza, racconta la sua esperienza durante uno degli attacchi aerei israeliani notturni:

“Era passata la mezzanotte dell’11 maggio 2021. Stavo cercando di dormire nonostante il rumore dei bombardamenti nella città di Gaza. All’improvviso, mi sono ritrovato in piedi accanto al mio letto dopo aver sentito una forte esplosione. Sono stato fortunato che l’attacco aereo non ha colpito la mia casa, ma un ufficio situato a soli 15 metri dall’edificio in cui vivo”.

“Ho acceso le luci”, continua l’uomo, “ma non riuscivo a vedere nulla. Ho iniziato a controllare il mio corpo per vedere se ero ferito. Polvere e sassi erano dappertutto in casa. Ho sentito le voci di mio figlio e di sua moglie, con il loro bambino di sette mesi, ma non riuscivo a vederli perché era completamente buio a causa della polvere”.

“È stato un momento terrificante, e non potevamo credere di essere tutti vivi e illesi. Dopo quella notte, l’area è stata oggetto di pesanti bombardamenti. Era impossibile dormire o vivere una vita normale, senza sentire i suoni dei bombardamenti e delle esplosioni. Preghiamo Dio che questo non accada mai più”.

Un edificio residenziale è abbandonato dopo aver subito gravi danni irreparabili durante il bombardamento della torre Hanadi, nell’ultima offensiva israeliana a Gaza a maggio del 2021.
L’edificio residenziale abbandonato adiacente all’inesistente torre Hanadi è visibile attraverso la finestra di un capannone.
Un altro angolo della torre residenziale abbandonata.
Riflesso attraverso una scheggia di vetro di una torre residenziale gravemente danneggiata a Gaza.
Un operaio usa una mazza per separare l’acciaio dal cemento dalle macerie della torre al-Shorouq, ad al-Rimal, Gaza.
I lavoratori rimuovono le macerie della torre al-Shorouq ad al-Rimal, distrutta durante l’ultima offensiva israeliana a Gaza nel maggio del 2021.
Una delle case distrutte in al-Wihda Street, dove intere famiglie hanno perso la vita durante l’ultima offensiva israeliana a Gaza nel maggio del 2021.
Prima della guerra, esisteva una casa palestinese in questo luogo ora vuoto in via al-Wihda. È stata completamente distrutta durante l’offensiva.
Vista da una casa distrutta in un terreno vuoto dove un tempo esisteva un’altra casa palestinese in al-Wihda Street.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.