Abbas: Israele sta trasformando un conflitto politico in una guerra religiosa

Ramallah – Maan. Mercoledì il presidente Mahmoud Abbas ha avvertito Israele riguardo al trasformare il conflitto israelo-palestinese in una guerra di religione, sottolineando che i recenti attacchi contro i fedeli musulmani nella moschea di Al-Aqsa hanno minacciato la natura della lotta nazionale.

Abbas, in una dichiarazione televisiva dal suo quartier generale presidenziale a Ramallah, ha affermato che i palestinesi e “il mondo conoscono i pericoli dell’usare la religione nei conflitti politici. Tutti dobbiamo vedere cosa succede intorno a noi e Israele deve prestare attenzione e capire che tali iniziative sono pericolose sia per Israele e gli altri”.

Ha aggiunto che il tentativo di Israele di aprire un secondo cancello solo per gli ebrei ad Al-Aqsa, alterando così lo status quo religioso, era una provocazione su cui i palestinesi “non potevano rimanere in silenzio”.

Abbas ha anche avvertito che lo stesso tipo di provocazioni stanno accadendo a Hebron nella moschea di Ibrahimi, nella quali ai fedeli viene impedito di pregare”, come se Israele volesse annullare completamente l’esistenza islamica della moschea”.

La moschea di Ibrahimi è stata divisa in una sezione ebraica e una musulmana da quando un estremista ebreo ha aperto il fuoco e ucciso più di due dozzine di fedeli nel 1994.

“I palestinesi non rimarranno in silenzio”, ha affermato Abbas. “Gli scontri accadono ogni giorno e i palestinesi vengono feriti e uccisi per resistere alle violazioni israeliane delle moschee di al-Aqsa e di Ibrahimi”.