Ancora carcere per Vanunu, che rivelò i piani nucleari israeliani.

Imemc. Fonti israeliane hanno riferito che Mordechai Vanunu, il tecnico nucleare che rese noto al mondo l'arsenale atomico d'Israele, e che ha pagato con anni di carcere tale denuncia, oggi è stato condannato a tre mesi per essersi rifiutato di prestare servizio sociale a Gerusalemme ovest.

La Procura israeliana ha persino sostenuto che Vanunu “rischia di nuocere alla sicurezza del paese”.

La Corte suprema aveva respinto la sua richiesta di svolgere lavori socialmente utili a Gerusalemme est, e insistito che gli fosse assegnato un posto a Gerusalemme ovest.

Secondo quanto riferito dal procuratore Dan Eldad al reporter di Israel Ynet News, la corte ha tentato in tutti i modi d'impedire il ritorno in carcere dello scienziato, “ma non aveva altra scelta”.

Il suo nuovo processo ha richiamato accuse lanciategli 24 anni fa, la prima volta che venne arrestato, per aver rivelato informazioni sul reattore nucleare israeliano al quale era stato assegnato.

Eldad ha confermato a Ynet che Vanunu è in possesso d'informazioni che, se rivelate, potrebbero “compromettere la sicurezza d'Israele”.

Secondo il procuratore, inoltre, Vanunu “ha violato ripetutamente i termini della sua libertà vigilata”, avendo parlato ai media e ad altri soggetti “in violazione delle sue condizioni di rilascio”.

Vanunu fu condannato a sei mesi di carcere nel 2008 per aver tenuto una riunione con individui di nazionalità straniera, un gesto interpretato come un'infrazione delle condizioni stabilite per la sua libertà vigilata.

Il tecnico, che si convertì al cristianesimo dopo il suo rilascio, ha scontato in tutto diciotto anni di carcere, di cui undici in confino solitario per impedire che comunicasse con altri detenuti.

Una volta fuori di prigione, gli fu ordinato di rimanere in Israele e di non accedere nemmeno ai Territori palestinesi, oltre a non parlare con la stampa.

Vanunu, ebreo nato a Marrakesh (Marocco) il 14 ottobre del 1954, ha dichiarato la propria opposizione al programma nucleare israeliano e a qualsiasi tipo di armi di distruzione di massa.

Nel 1986, l'anno in cui parlò alla stampa britannica del reattore israeliano Dimona, al quale lavorava, la sicurezza israeliana lo drogò e lo sequestrò dopo averlo attirato in Italia tramite una spia al servizio del Mossad.

Fu poi mandato in tutta segretezza in Israele, e una corte israeliana fu rapida a condannarlo in una seduta chiusa al pubblico.

In compenso, Vanunu ha ricevuto più di una candidatura al premio Nobel per la pace.

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