AOHR: tutti gli stati devono fermare le azioni illegali israeliane a Gaza

Gaza – MEMO. I governi di tutto il mondo devono garantire il rispetto del diritto internazionale a Gaza, più di 50 giorni dopo che Israele ha lanciato una campagna di bombardamenti genocidi nell’enclave uccidendo più di 14.500 palestinesi, ha dichiarato l’Organizzazione araba per i diritti umani nel Regno Unito (AOHR-UK).

Scrivendo ai capi di governo di diversi Stati, l’AOHR ha dichiarato di aver messo in evidenza un parere legale dettagliato commissionato dall’esperto di diritto internazionale Dott. Ralph Wilde, che afferma: “L’attuale uso israeliano della forza nella Striscia di Gaza fa parte di una pratica illegale di questo Stato nel territorio palestinese, iniziato nel 1967. È una violazione dell’uso della forza, un’aggressione al diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese”.

“L’uso della forza nella sua attuale manifestazione, che integra l’assedio con bombardamenti aerei e invasioni terrestri, comporta anche violazioni delle leggi di guerra, ovvero del diritto umanitario internazionale, comprese gravi violazioni che costituiscono crimini di guerra, e violazioni del divieto d’Apartheid in particolare e di discriminazione razziale più in generale”, ha spiegato. Le azioni di Israele, ha proseguito, sono ora evidenziate da Stati, esperti delle Nazioni Unite e ONG per i diritti umani come “crimini contro l’umanità e genocidio”.

“Poiché vengono violate norme giuridiche internazionali fondamentali”, ha affermato l’AOHR, “gli Stati terzi [tutti gli altri Stati oltre a Israele e alla Palestina] hanno obblighi giuridici speciali. Non devono riconoscere come legittimo, né fornire alcun aiuto o assistenza all’uso della forza da parte di Israele nella Striscia di Gaza, compresa la sua occupazione. Ciò significa affermare che Israele non ha il diritto di usare la forza, e cessare il sostegno, anche militare, a Israele per questo scopo.

Devono, inoltre, adottare misure positive per porre fine alla situazione illegale”.

Le lettere sono state inviate a diversi Stati, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Belgio, Australia, Algeria, Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Canada, Spagna e Marocco, invitando “questi e tutti gli altri Stati a rispettare i loro obblighi”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.