Appello dal campo palestinese: ‘Abu Sisi e as-Sa’idi devono uscire dall’isolamento’

Da sinistra: i due prigionieri ancora in isolamento Abu Sisi e as-Sa'idi.

Gaza – InfoPal. Riyad a-Ashqar, esperto di affari dei prigionieri, denuncia l’infondatezza dei pretesti sollevati dalle autorità carcerarie israeliane per continuare a detenere in isolamento Dirar Abu Sisi e ‘Awad Zaki as-Sa’idi, quest’ultimo punito con l’isolamento dopo aver aggredito una guardia carceraria. Per quel gesto, commesso ad aprile scorso, as-Sa’idi fu condannato a sei mesi di detenzione in isolamento.

L’atto di as-Sa’idi aveva voluto vendicare l’aggressione degli israeliani ai danni di altri due prigionieri: ‘Abbas as-‘Saiyd e Jamal Abu al-Heja.

Al-Ashqar ammonisce sull’inosservanza da parte di Israele per l’accordo raggiunto con il Movimento dei prigionieri e, in secondo luogo, espone una serie di conseguenze che si ripercuotono sulla vita dei soggetti detenuti a lungo in isolamento. A tal riguardo, al-Ashqar menziona il caso di ‘Oweida Kilab, ex prigioniero che porta ancora oggi i segni degli oltre 12 anni di detenzione in isolamento in una prigione israeliana.

L’Egitto viene interpellato dall’esperto palestinese, a monitorare e a pronunciarsi su tali violazioni israeliane all’accordo.

“Questa è la condizione in cui si trovano i prigionieri palestinesi, nonostante la firma di un accordo alla base del quale vi era la richiesta di ripristinare una serie di diritti fondamentali a garanzia della dignità umana”, osserva, e conclude al-Ashqar.

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